martedì 16 novembre 2010

per gli addetti ai lavori

E dopo la testa del principe danzante... ora è la volta di quella del principe unto.
Tasche gonfie di soldi le sue... le nostre di soddisfazione!
In attesa di vedere passare anche quella del principe plumbeo le donnette brindano.
Eh son soddisfazioni

sabato 6 novembre 2010

una partita aperta

E' assodato.
Il sabato mattina risparmio all'imbrattetele un po' della sua energia peraltro inesauribile.
Prendo la minuauto e l'accompagno a scuola.
Mi piace, immensamente.
L'imbrattetele quando non mi esaurisce è uno spasso, una tavolozza di colori accesi, musica ad alto volume, erba fresca di un maggio assolato.
Ride di gusto ancora prima di finire i suoi racconti, ha un talento nel parlare per immagini, imbrattetele è un fumetto manga visivo.
Sono felice.
Mi piace questa vita oggi, con f&u (oggi undicenne) che si affaccia, con timidezza e determinazione, alla porta dell'adolescenza e imbrattatele che ne sta attraversando il palco saltellando.
Mi piacciano i miei colleghi ex cazzaintegrati che, come gatti riluttanti ad entrare nel trasportino (immagine della dolcissima Silvia, dirimpettaia della Minu), tengono a distanza i comportamenti del bancario d'hoc, cercando di non omologarsi.
Circospetti e cauti gli sguardi degli altri abitanti del palazzo.
Occupiamo parte del terzo piano, chiassosi e mangerecci, ogni ricorrenza e non, diventa un pretesto per imbandire i lunghi tavoloni delle isole lavorative di ogni genere di leccornia culinaria.
Eppure stento a riconoscerlo come mio mondo, al punto da marcare le esperienze vissute nella principi&co con un "da noi" e non con un "nell'azienda per la quale lavoravo".
Ci vorrà del tempo, per me e per i miei nuovi colleghi, per acquisire nuova fiducia.
Ancora terrorizzati dall'idea di ritrovarci, con la nostra media di circa quarantanni d'età, in mezzo ad una strada, passiamo al setaccio ogni minimo cambiamento d'umore dei nostri superiori.
Ci vorrà del tempo, intanto mi godo quello che per me ha valore assoluto, i rapporti umani, il vissuto di ognuno, passato e futuro, il presente lo vivo con loro.
Nel mentre l'imbrattatele è quasi in odore di uscita, è terminata un'altra settimana scolastica. Nonostante il lerciume dei palazzi di potere, osservando i compagni di scuola dell'imbrattatele ritengo che tutto possa ancora accadere.
Le ultime generazioni hanno rovinato quest'italietta, le nuove risorse stanno crescendo, chi ha il compito di affiancarli, genitori ed insegnanti, si rimbocchi le maniche, tutto può ancora succedere.
La partita sta iniziando sui banchi di scuola.

lunedì 25 ottobre 2010

Giuliana Cusino: Le FATE



Di Lei ve ne ho già parlato qui e qui e ancora qui.
Che adori le sue opere non ne faccio segreto, applaudo ai suoi lavori anche davanti al maestro Della Betta, il noto ceramista che ha insegnato a Giuliana l'uso della tecnica Raku.
Giuliana torna ad esporre anche quest'anno nell'ambito della mostra "le terre del fuoco" in Avigliana venerdì sabato e domenica prossimo e il fine settimana che seguirà.
Chissà se riuscirò mai a possedere una delle sue opere?
Intanto me le gusto ancora una volta dal vivo..
Grazie Giuliana!

giovedì 21 ottobre 2010

un'esagerata della vita

“Promettimelo, mà, ti prego. Promettimi che non dirai mai a mia sorella che Babbo Natale non esiste. E' un dolore troppo grande da sopportare”
Sono passati più di tre anni da quando, con il viso bagnato di lacrime, l'imbrattatele piangeva tutta la sua disperazione.
Ieri sera ho preparato la giusta atmosfera per affrontare la dura realtà.
Un bel bagno caldo con fragranza alla lavanda, le candele speciali con stoppino di carta assorbente che funzionano ad olio, luci soffuse.
Io e fichi&uova immerse nella schiuma e poi l'affondo “cosa ne pensi di Babbo Natale?”
I suoi occhi verdi-azzurri fissano seri i miei “mah! Giusto ieri io e Ilaria ne stavamo parlando, abbiamo qualche dubbio sulla sua esistenza, perchè me lo chiedi?”
Respiro profondamente, sto per infrangere una favola durata dieci anni.
“Sicura di volere sapere la verità?” le chiedo.
Abbassa la testa, stringe la schiuma tra le mani e poi annuisce.
Sto per dirle la verità quando all'improvviso le speciali candele alimentate ad olio ed acqua, sfrigolano rumorosamente, uno scrisshhhh e poi quasi il buio,
Ci abbracciamo impaurite, sembriamo Scooby-Doo e Shaggy.
Per un attimo ho temuto che Babbo Natale non fosse un'invenzione, il tempo di realizzare che l'olio immerso nel contenitore si era esaurito.
Abbiamo riso di gusto.
Fichi&uova con dignità ha appreso la notizia, si acciglia un attimo, riflette in silenzio sui natali dei quali ha memoria poi seria mi guarda “mio dio, mamma! Sei riuscita a sbagliare sempre le taglie degli abiti. Avrei dovuto immaginarlo. Non dirmi che tutti i dolcetti che lasciavamo alle renne e a Babbo Natale li hai sempre mangiati tutti tu?”
L'abbraccio forte, mi abbraccia.
“Grazie mamma, sono stati Natali splendidi.
Mia sorella come l'aveva presa? “ “Ha pianto tutte le sue lacrime” le rispondo.
“Non cambierà mai, è un'esagerata della vita” ride scuotendo la testa.

venerdì 15 ottobre 2010

delocalizzazione con i soldi dello stato, ovvero con gli stessi soldi dei lavoratori, bell'affare

Vederle tutte là, su un palco di un teatro mi ha commossa.
La loro storia è la mia storia, è la storia di tanti, è quella storia che sempre più raramente appare sulle prime pagine dei quotidiani, è quella storia della quale ai politici soprattutto a chi governa questa italietta non piace raccontare.
Ieri è andata in scena la tragedia delle donnette della omsa, quelle della golden lady tanto per intenderci.
Delocalizzazione.
Da domani il loro lavoro lo svolgeranno in serbia.
E' una storia che si moltiplica giorno dopo giorno, e mano a mano che si moltiplica il governo tace sempre di più.
Ieri sera le donnette omsa hanno rivolto una domanda a pl bersani, ospite in studio ad anno zero.. "ci è venuto a trovare promettendoci aiuto, cosa ha fatto?"
Politici che si spostano per portare solidarietà, promesse.
Aprono tavoli di discussione, sterili.
La vostra Minu circa tre anni fa ad una riunione della consulta del nuovo pd, ormai logoro, aveva chiesto di ergere dei paletti, paletti contro la delocalizzazione.
Sono stata applaudita, sono stata contattata qualche settimana più tardi, mi hanno chiesto di prendere parte alla consulta, ma io non ne capisco nulla di politica, in quel periodo oltretutto iniziava il mio senso di nausea nei confronti di tutte le sigle politiche e sindacali. Ho risposto nisba, li ho pregati di prendere in considerazione la storia dei paletti, di sigillare il portafoglio e di non aiutare più le imprese con finanziamenti senza una promessa scritta di tenere la produzione entro il territorio nel quale il finanziamento è stato elargito.
Sono passati tre anni, nulla è successo.
Le donnette omsa stanno lì, su un palco.
Occupano il loro tempo facendo dei corsi di riqualificazione, assurdi.
La minu solidarietà a loro, sono grandi nella loro dignità, come solo le donne sanno esserlo.
Urlate donne, scrivete, fate nomi e cognomi dei mandanti della vostra disoccupazione, non fate mai scendere il sipario sulla vostra storia.
I vostri manager temono la cattiva pubblicità.
Io da oggi non compererò più un prodotto omsa, ecco la mia solidarietà.

aggiornamento: Ho appena finito di leggere il post di Miranda, stesso argomento, molto più approfondito, una lucida analisi.
IL POST DI MIRANDA MERITA DI ESSERE LETTO, STAMPATO, ED AFFISSO IN OGNI BACHECA DI LAVORO.

mercoledì 13 ottobre 2010

bulinicamente vostra, minu

L'ho sentito due settimane fa.
L'ho conosciuto circa due mesi fa.
Ha una voce allegra, profonda, è felice ed ama, profondamente.
E' bello, molto, è solo fichi.
Si è affezionato alle donnette e alla minu-donnetta nonchè collega, meglio ex collega.
Dolcemente mi ha chiesto di scrivere due righe, almeno due, per dire ai lettori, lui compreso che non li sto trascurando, sono in attesa, sospesa, vivo nel mondo e fuori dal mondo, sospesa appunto, latito spiando, ogni tanto mi affaccio al tendone rosso del palco per spiarvi.
La lu musica mi tiene compagnia, ascoltarla mi riporta a voi, a tutti voi, soprattutto a Lu, alla sua stima che ancora oggi non credo di meritare, ma tantè, l'affetto è affetto e spesso viene ricambiato.
Cammino, a passo spedito, piena di pensieri, canticchiando motivetti.
Ho intrecciato amicizie, sono andata a trovare Estella e le sue splendide figlie, la sua amica Daghi e tante altre belle persone.
Mi ha fatta sentire speciale, mentre speciale è lei e la sua allegria.
Ho fame. Ho fame d'informazione, di cultura, di sapere e di affetto, che poco ci azzecca con l'informazione, con la cultura, eppure non chiedetemi perchè, sapere e affetto secondo la minu vanno a braccetto.
Maledettamente fame.
Ho poco tempo per cibarmi, leggo di tutto, cerco di leggere di tutto: manifesti pubblicitari o informativi, mozziconi di articoli, salto le righe cercando di arrivare in fondo più in fretta possibile, è come una bulimia la mia, bocconi d'informazione, sono più le briciole che cadono a terra che il cibo che ingurgito.
Come gli affetti appunto.
Avrei voglia di cibarmi di Princi, è ancora in definire il viaggio su Milano.
Lu e il festival jazz ormai passato da mesi.
Avrei voglia di cibarmi dell'allegria contagiosa della muffin woman pat.
Di calpestare le foglie del valentino con il critico musicale delle donnette, di discutere della triade folle del giornale con il fuggitivo.
Di ubriacarmi con Red, Patty e Camu.
Di organizzare il tour delle donnette per abbracciare le splendide donne di nosexnocity.
Intanto le giornate passano, veloci, frenetiche.
Neanche il tempo di soffermarmi sulle pazzie dei quattordici anni dell'imbrattele, sulla dolcezza di fichi&uova.
Ho tanti post in testa, scrivo mentre viaggio, mentalmente.
Arrivo a casa e non trovo più niente, pensieri cancellati mentre salgo le scale.
Mah.
Tornando a solofichi, cià ragione, occorre che mi scusi, non vi sto trascurando, semplicemente e a volte faticosamente vivo, bulinicamente vostra.
Minu

lunedì 11 ottobre 2010

Sì viaggiare

Treno dei pendolari della valle di susa diretto a Torino Porta Nuova delle ore 07.13 SOPPRESSO, senza motivazione, semplicemente SOPPRESSO.
Arrivo in stazione per le 7,28, il delirio!
Lavoratori e studenti affollano la banchina, siamo in tanti, ma proprio tanti... tanti al punto da viaggiare in piedi, 25 minuti in piedi, viaggiamo oltretutto in ritardo di circa dieci minuti.
Ovviamente i viaggiatori del treno soppresso e non affolleranno i mezzi gtt, niente male per un inizio settimana.
Perchè vorremmo sapere, perchè?
Questa Italia è proprio strana, ma proprio strana, tanto strana.
Ore 14 la stazione si affolla di forze dell'odine, sono ovunque.
Su quegli strani monopattini a motore, sui risciò senpre a motore, a piedi, con le braccia incrociate e il manganello in mano, in borghese con gli auricolari nelle orecchie, ovunque.
Mi informano che in tutta fretta di questa mattina fs fa fatto dipingere di rosa le pareti di fianco al binario, in onore del freccia rosa (se volete farvi del male donne leggete qui).
E poi.. d'improvviso tra la folla loro, magnifici nei loro falsi sorrisi, Maroni e Borghezio e un intero esercito di tirapiedi e mi dicono il patron delle fs nientepopo di meno che Moretti.
Perchè dovete sapere che più che sulla puntualità e sulla pulizia, fs punta sulla sicurezza, ed anzichè investire su locomotori investe in telecamere.
Quanto è costato alle nostre tasche di contribuenti oggi questo giochino?
Io sarò una sempliciotta, ma da donnetta pendolare, vorrei semplicemente avere la certezza di viaggiare ogni mattina, di potere contare su treni puntuali e puliti, di tornare a casa con la stessa puntualità.
Non mi interessano i treni rosa, dovrei oltrettutto viaggiare accompagnata per potere godere della gratuità e dovrei oltretutto sempre portarmi dietro almeno un bambino.
Non mi interessano fior fiore di telecamere sulla cui installazione sicuramente tra qualche settimana si aprirà il tema della violazione della privacy.
Vorrei viaggiare, ecco.
Sì viaggiare, niente altro.
In fondo spendo ben 62 euro al mese, qualche pretesa posso averla, o no?

giovedì 9 settembre 2010

f&u e la scuola: binari paralleli

Fichi&uova con la serietà che la contraddistingue ha iniziato le medie inferiori.
Senza sorrisi, senza particolare entusiasmo è andata incontro al suo primo giorno di scuola. La sua mano stretta nella mia, i suoi occhi che ogni tanto cercavano i miei mentre il dirigente scolastico vendeva la scuola.
Una tenerezza infinita, f&u e la scuola, due binari paralleli o forse due numeri primi.
Ha aperto i suoi occhi verdi blu questa mattina, ho raccolto il primo bacio del mattino, l'ho guardata stirarsi e poi la sua prima dichiarazione: "meno male che domani è venerdì, solo due giorni di lezione!"
Ha fatto male i suoi conti, per due settimane le toccherà fare pace con la scuola anche di sabato.
Una bella sorpresa la giornata gliel'ha regalata il professore d'italiano, sorridente, giovane, pieno di entusiasmo.
Ha raccontato loro di non avere mai amato particolarmente lo studio, la scuola, non conosce esattamente il giorno preciso in cui ha deciso di insegnare, oggi si ritiene un uomo fortunato, vivere e insegnare italiano ai ragazzi lo rende felice.
F&u è tornata a casa sorridendo, è in cerca del giorno, il giorno in cui anche lei potrà cambiare idea, "potrebbe essere domani" mi dice, "intanto mi accontento di un sei e sarebbe già una grande felicità" conclude seria.
Emozione infinita accompagnarla, con noi l'imbrattatele allegra come sempre, al mio fianco nell'auditorium, ha passato il testimone alla sorella abbracciandola forte, sussurrandole all'orecchio qualche suggerimento sulla sopravvivenza all'interno dell'edificio scolastico.
Lunedì l'emozione continua: l'imbrattatele inizierà il suo primo giorno da liceale, come sapete ha scelto un istituto artistico, non fa altro che parlarne da settimane, contrariamente a f&u ha un entusiamo incontenibile, sembra aspettare questo giorno da sempre mi dice.
Ora porto a dormire la mia adrenalina, se la mia vita corresse sempre veloce e ad alta quota come oggi, non so cosa ne sarebbe di me

lunedì 30 agosto 2010

lento sabato di cazzeggio


Penso che la felicità sia qui, sotto questo sole, in una delle più belle piazze di Torino, piazza Carlo Alberto.
La tiro su col naso, annuso l'aria, chiudo gli occhi per qualche secondo, trattengo il respiro.
La felicità è qui, seduta al nostro tavolo, accanto a me l'imbrattatele, mi sorride con il mento appoggiato sulle mani e i gomiti sul tavolo.
Le note jazz di una tromba, il profumo di un piatto di pasta.
Oggi è sabato, sabato di cazzeggio in centro, lento senza frenesia.
Pochi minuti prima una pianta è caduta dal cielo, così per caso.
Passanti indignati e sorpresi, la terra è schizzata sui piedi di una ragazza in bicicletta, via lagrange si è fermata, decine di scatti, qualcuno si affretta a chiamare i vigili.
L'imbrattatele tira fuori veloce il suo cellulare, immortala il momento sorpresa, tira un sospiro di sollievo, nessuno si è fatto male.
Poi il suo primo incontro con Marlon Brando, proprio davanti al museo del cinema, poi Brigitte Bardot, poi Anthony Queen, la casa del fumetto piena di anime manga, le gira la testa, annusa l'aria come i gatti, allarga le braccia verso il cielo, cattura la vita ed io con lei.

venerdì 20 agosto 2010

la disperazione

Abbiamo scherzato quando è passata l’auto dei vigili del fuoco a sirene spiegate, poco prima di prendere il pulman che ci porta al lavoro.
Insensibili al sensibile, mostri in movimento.
Suicidi, morti ammazzati, case che cadono seppellendo inermi bambini, baracche dei rom che prendono fuoco carbonizzando vite disperate.
Nulla, le sirene non impietosiscono più.
Avevo già dimenticato la veloce corsa dell’auto rossa mentre sorseggiavo un caffè e sbocconcellavo un croissant con lo sguardo tra le fresche notizie della carta stampata.
Poi un avventore entra sorridendo, rompe il silenzio “c’è un pazzo che vuole buttarsi giù; minacciano tutti poi nessuno ha il coraggio di farlo, intanto noi paghiamo tutto l’esercito dei pompieri che è parcheggiato qua dietro, c’è pure un’ambulanza..”
La tazzina rimane sospesa, mi viene da piangere.
Ognuno di noi ha conti aperti con la vita, io ne ho uno che ancora brucia nonostante siano passati ormai più di trentanni.
Quando sento parlare di balconi mi sento male, ho ancora l’immagine di un uomo in una pozza di sangue, un’assurda morte bianca.
La barista si gira verso di me, includendomi nella conversazione “lei non lavora in quell’istituto? Deve essere un suo collega.”
Pago il conto ed esco, buongiorno.
Piove, non forte.
Quella pioggia intermittente, fine, il cielo è scuro.
Ha 28 anni, da circa un anno non viene pagato regolarmente, come i suoi colleghi.
Lavora in portineria, il servizio è appaltato ad una ditta esterna all’istituto. Ha deciso il gesto estremo, minaccia di lanciarsi nel vuoto. Sotto uno schieramento di pompieri in divisa, un’ambulanza pronta.
Vengono i brividi a guardarli.
Ed eccoci, noi i 104 disperati volgarmente ancora chiamati “i cassaintegrati”,
non da tutti, ci va un distinguo.
Abbiamo tutti gli occhi umidi, le lacrime della sua collega in portineria ci hanno scossi
ancora di più.
Noi 104 la capiamo quella disperazione, ci siamo passati dalla strada, sappiamo cosa significa fare i conti.
Piange dietro il bancone della portineria, il trucco ormai sbavato le imbratta il viso.
“Un anno con uno stipendio che arriva sempre più in ritardo, le bollette comunque da pagare, il mutuo o l’affitto della casa, il conto in rosso, le banche che ti applicano interessi, non si riesce più a riprendere il giro, è un ragazzo disperato quello che sta di sopra, anche io lo sono, lo siamo tutti” intanto piange.
Mi ritrovo a piangere anche io, mi stringe il cuore.
Incrocio lo sguardo di altri colleghi, abbiamo tutti gli occhi segnati.
Intanto arriva un giornalista, arriva un sindacalista,
Il giovane uomo lascia il tubo giallo al quale si era aggrappato, quel tubo esterno che gli avrebbe concesso un facile salto nel vuoto.
Oggi una persona disperata ha resistito alla vita.
Con ogni probabilità domani ci sarà un articolo di giornale, non so che taglio verrà dato alla notizia.
La situazione è tornata alla normalità. Nessuna camionetta dei vigili parcheggiata ai bordi della strada, nessuna ambulanza, nessun carabiniere.
Fuori continua a piovere, piano, senza fretta.

sabato 14 agosto 2010

ESTELA... e scusate se è poco

Qualche post fa vi ho parlato di Estela, una donna coraggiosa e con una forza straordinaria. Ero molto incerta se pubblicare il post, in un primo momento l'ho fatto e qualche ora dopo ho ritirato il tutto, presa da una forma di rispetto.
Beh dopo avere letto il suo commento, permettetemi di volare alto.
Ciao Estela, un forte abbraccio da Minu, donnetta di pianezza.

hola Minu sono Estela !!! Questa sera è venuta Daghi molto entusiasta a farmi leggere il tuo commento. Non posso credere che tu ti sia ricordata tanto bene la mia storia!!! Mi sento veramente onorata, conmossa eanche orgogliosa di sentirmi raccontare in poche parole tutto quello che ho fatto, avuto, provato, perso e avere di nuovo il coraggio di ripartire da zero .... per le mie figlie e per il mio stesso rispetto, e questo lo devo a te, perchè fino adesso sentivo che non avevo fatto niente d'importante nel paso per questa vita,
Anche per me è stato un piacere averti conosciuta, ti ringrazio tanto e di tutto cuore spero di rivederti presto. Un grosso bacio anche da V e S...

lunedì 9 agosto 2010

La solitudine dei numeri primi gustato in anteprima per noi dall'imbrattatele

Rien à faire, l'ho proprio contagiata.
Poco prima dell'imbarco per l'isola dei pescatori arriva la sua voce sul mio cellulare.
Allegra e scoppiettante di vita.
Mà ho una notizia da darti, fan-ta-sti-ca.
Quando l'ho letta ho saltellato per casa, felice perchè immaginavo la tua faccia, la tua gioia.
Mà tieniti forte.. a settembre andiamo al cinema, sole io e te.
Mà a settembre esce la solitudine dei numeri primi e indovina chi sarà Mattia.
Mà a proposito ti ricordi di quando in campeggio per tutta la sera ci siamo domandate il nome del protagonista dei numeri primi e non ci veniva?
Bene mamma Mattia verrà interpretato da Filippo Timi, Filippo mà, ti rendi conto?
L'imbrattatele è un ciclone pieno di vita, mi ha stretta forte, mi sono ritrovata a gioire della sua gioia, che in realtà è solo mia.
L'ho contagiata con 'sta storia di Filippo Timi, insieme abbiamo letto TUTTALPIU' MUOIO, ho cercato di tagliare le parti non adatte alla sua età, rien à faire, candida dichiara di averle lette in mia assenza e che a lei Filippo ora sta ancora più simpatico, proprio perchè ha sofferto della sua diversità e non deve essere facile eh mà?!?
In definitiva da un'indagine più attenta Filippo non sarà Mattia, ma noi a settembre saremo presenti in sala, una accanto all'altra.. come in comediocomanda.
Poi stasera la telefonata con il fuggitivo e poichè la vita ogni tanto è strana, ben strana e le strade s'incrociano, ecco uno dei suoi recenti lavori.
E ditemi se non è strana la vita neh!

lunedì 2 agosto 2010

Estella

Lontana dall’immaginare che avrei incontrato tra i sassi di Albenga, una donna coraggiosa, piena di passione.

Estella viene dall’Argentina, è atterrata in Italia perché ha profondamente amato. Ha seguito l’uomo che ha amato dopo averlo sposato a poco più di venti anni. Hanno messo in valigia un pezzo del loro mondo e sono arrivati a Parma, pieni di sogni.

Ancora le brillano gli occhi quando me ne parla, traccia un cerchio con le pietre poi guarda il mare, le onde le scompigliano i bruni capelli. Estella mi ha catturata, seguo il suo sguardo che si perde tra le onde del mare, accanto la piccola S., i suoi ricci capelli, le mani raccolte sul grembo, mi guarda, incrociamo gli sguardi poi li puntiamo insieme nelle onde del mare, in silenzio, perse anche noi nel silenzio di Estella.

In silenzio lascia le onde, guarda il cerchio di pietre, lo distrugge con un gesto veloce. Mi chiamo Estella. Estella è un nome antico che non amo, ha poco a che fare con la mia vita, Ho amato mio marito, con lui era più facile, si svegliava al mattino e mi illustrava i suoi sogni, la sua passione era tale che era facile innamorarsi dei suoi desideri, lo seguivo ed amavo.

Torna a perdersi tra le onde del mare, avvicina le gambe al petto, appoggia il mento alle ginocchia ed inizia a dipanare la sua vita. Diciotto anni di vita, vissuta con passione, con grinta, determinazione.

Da Parma ad Alessandria e poi ancora Genova, la bella Genova, una piccola bottega sul mare. Imparano a panificare, lo aiuta ad impastare il pane, ad infornare le brioches, al mattino Estella apre la bottega ai clienti, a due passi dal mare, quel mare che tanto ama, sognava di riposarsi su quelle spiagge, riprende a tracciare cerchi con le pietre, Non l’ha mai fatto, alla sera si addormentava stanca, così per anni. Hanno racimolato una piccola fortuna, nel frattempo è nata V.

Oggi V. è una ragazzina splendida, non penso di avere mai amato tanto una ragazzina sconosciuta, ha lunghi capelli neri, le ricadono ricci sulle scure spalle. Vedo per la prima volta f&u catturata da un’amicizia, giocano a lungo sfidando le onde, si rotolano sulla riva tra la sabbia e le pietre e poi di nuovo in acqua, tra capriole e verticali.

Sorridiamo di questa bella amicizia. Anche la piccola S. ride allegra battendo le sue piccole mani sulle gambe.

Estela distrugge di nuovo il cerchio di pietre, prende la sua piccola fortuna e riparte per l’Argentina. Rilevano un piccolo forno con bottega, senza un atto formale, mettono nelle mani del proprietario la loro piccola fortuna, una stretta di mano e l’attività è loro. Un pezzo di Genova è in Argentina, presto la loro bottega si affollerà di gente. Quando chiederanno di formalizzare la vendita, il proprietario si tirerà indietro, mai preso soldi da voi, mai. Chiederà loro i locali. A nulla varranno le lacrime di Estella, le ripetute suppliche. Si infrange tutto, tutti i loro sacrifici, tutti i loro sogni.

Estela distrugge il cerchio di pietre un’ennesima volta, “ti rendi conto?” mi dice perdendo i suoi occhi tra i miei. “tutto, abbiamo perso tutto. Non so se sia stato per questo, ma piano piano abbiamo iniziato ad allontanarci, pieni di rabbia. Lui ha iniziato a tentare la fortuna giocando a carte, ha racimolato debiti, io ho continuato a lavorare, ho fatto di tutto, realmente di tutto. Poi è nata la piccola S., ho sperato che avrebbe di nuovo messo in pista i suoi sogni, ho sperato potessi di nuovo seguire le sue passioni. Nulla”

Sono partita prima di Natale, proprio nel momento in cui si ha più bisogno della famiglia, Avevo bisogno di farmi ancora più male, forse. O forse avevo semplicemente bisogno di potere provare a me stessa e a tutti i miei familiari di potercela fare anche da sola, con due bambine.

Sono una badante oggi, vivo in una grande casa, non è semplice, accarezzo il sogno di rientrare, sto cercando un altro lavoro in Argentina, ho ancora tanti dubbi, non ci fosse questo benedetto euro che raddoppia tutti i prezzi, forse riuscirei a mettere da parte qualcosa, ma così è dura per una donna sola, non la vedo bene per voi italiani, è troppo faticoso così, non lo era quando sfornavo pane e vendevo e compravo usando le lire.

Mia figlia è comunque una extra comunitaria, fatica a rapportarsi con le compagne”

Mi riesce difficile immaginare la bella e dolce V come extra comunitaria,V. parla in italiano mettendo insieme un ricco vocabolario, ha gesti gentili, è raffinata. Estella è stata male questo inverno, ha avuto per la prima volta paura, paura per le sue bambine.

Estella è partita qualche giorno fa, ho sentito la piccola V. oggi, desidera rivederci. Forse siamo riuscite a farla sentire a casa, mi ha abbracciata forte in queste ultime serate, ha ballato per noi la danza del ventre, si muoveva sinuosa, lentamente.

Mi ha commossa, con me f&u, l’ho vista asciugarsi le lacrime e battere forte la mani. Quanto coraggio in Estella, quanto amore nelle sue piccole ragazze pronte a seguirla ovunque, con lo stesso amore che ha scosso lei diciotto anni prima.

sabato 17 luglio 2010

Tra costumi e paterle

Inaspettata.
Per almeno due motivi.
il primo qualche mese fa economico, in tempi di precarietà nonostante l'annuncio" basta parto per tre mesi al diavolo tutto", si celava l'arrendevolezza, la rabbia, la paura. non sarei mai partita con ogni probabilità
il secondo la mancanza di giorni di ferie disponibili dato il numero di giorni lavorativi dell'ultimo impiego.
Invece il signor istituto bancario ha invitato la minu e i suoi colleghi a pianificare la vacanze, con la motivazione che chi stacca al rientro produce di più.
Ed eccomi qua, tra costumi e ciabatte, tra creme solari e shampoo, tra le matite dell'imbrattatele e i deliziosi pantaloncini imbandonabili di fichi&uova.
QUINDICI dico QUINDICI giorni di mare, in campeggio, il sogno di f&u che si realizza, il più bel regalo desiderato che sta per prendere corpo.
Sarà un soggiorno avventuruoso dice saltellando per casa.
Mah, io mi auguro che sia un soggiorno sereno, in borsa due libri e tanta allegria.
Con noi la cugina quattordicenne ormoniapalla dell'imbrattatele e f&u, due quattordicenni sul bagnasciuga e la piccola avventuriera.
Niente più battaglia alle ferrovie.. speriamo che non mi facciano girare i cocomeri quelli dell'anas neh!?!
A proposito di FS, il bull ha scatenato l'inferno.
Una sua letteraccia alla regione copia per conoscenza a tutto il mondo ha provocato l'interesse della persona che segue il discorso mobilità in regione.
Ne è derivata una telefonata lunghissima, un invito a leggere le donnette di pianezza (siamo finite in regione eheheheh...) e l'esortazione ad entrare nel merito della dura e selvaggia vita dei pendolari.
Con ogni probabilità il bull avrà a breve una compagna di viaggio, nientepopodimeno della persona che si occupa della mobilità appunto.. se diovuole la trascinerà su un treno di pendolari al rientro, così tanto per saggiare l'ebrezza di un viaggio di un valligiano di rientro dalla città.
Ah dimenticavo... in valigia anche un block e una penna, sto per mettere giù un pezzo sull'interesse della coop in tema di disoccupazione... ne leggerete delle belle, e con voi l'amministratore della cooperativa della grande distribuzione echecavolo!
Stay tuned
Buone vacanze a tutti a chi sta per partire, a chi partirà e a chi deciderà di osservare la propria città con la calma di un turista

martedì 13 luglio 2010

il progresso.. oggi

Mi sono scapicollata e dopo una corsa senza senso sono arrivata al binario nove, esattamente qualche minuto prima delle diciassetteecinquantacinque.
Binario strapieno di valligiani, porte rigorosamente chiuse, treno refrigerato (forse).
Incontro il bull, stravolta dal caldo, sacchetto di detersivi tra le braccia, grugnisce.
Sei ... niente
Sei e cinque.. annunciano un ritardo di 15 minuti.
Le porte si aprono all'arrivo del macchinista.
Arrembaggio dei posti, scelgo il piano terreno, bull di fronte alla minu, di fianco al bull moglie di un ferroviere, agghindata a dovere, viaggia gratis.
Caldo furibondo, non funziona il condizionatore, i finestrini non si possono aprire, grondiamo sudore, penso di svenire.
Tutti quelli che avevano optato per il piano superiore scendono, grondano acqua
Bull si scatena.. la signora moglie del ferroviere difende la categoria.
Scatta la rissa.
La signora sottolinea che lei paga i mezzi pubblici, ben trenta euro.. Bull ribatte che intanto trenta euri la signora moglie del ferroviere e tutta la sua sacrada famiglia se li risparmia.. che forse sarebbe anche disposta a digerire il rospo se solo tutto funzionasse.
Prima che il bull morda la moglie del ferroviere, consiglio di scendere e di correre al binario 13 per cercare di prendere il treno delle sei e venti, quello non refrigerato ma con finestrini apribili e chiudibili, che puntualmente parte alle sei e trentacinque.
Intanto il treno con aria condizionata non funzionante non parte, i viaggiatori non sono stati avvisati.
Complimenti alle ferrovie, sempre più dissestate.
Complimenti al macchinista che mi dicono dovrebbe prendere servizio almeno mezz'ora prima della partenza.
Un sonoro vaff alla moglie del ferroviere e al suo recriminare sul dovuto pagamento abbonamento gtt.
Che razza di vita.
Venitemi a parlare di progresso se ne siete capaci...
Dimenticavo... vaff alla tav, ci sta sempre bene!

martedì 6 luglio 2010

complimese del pendolare

Ho compiuto il mio primo mese da pendolare.
L'ho compiuto in maniera degna.
Questa mattina il treno è arrivato con venti minuti di ritardo e questa sera è stato soppresso, senza alcuna motivazione, semplicemente soppresso.
Così il treno successivo ha fatto il pieno di bestie.
Avete letto bene, bestie.
Così FS fa viaggiare i pendolari della linea torino-susa e non penso che gli altri pendolari siano trattati meglio.
Le carrozze non sono condizionate e il luridume regna sovrano.
Le pendolar-bestie viaggiano l'una ammassata alle altre, i sudori si uniscono, fino a formare un matrimonio di pelle.
Venga signora fs a parlarmi di tav, vengano signori politici a parlarmi di mezzi alternativi all'auto.
Il servizio gtt non è da meno, ovvio.
Carri bestiame su ruote, autisti isterici dalla frenata brusca, automezzi ovviamente non condizionati.
La spesa mensile ammonta a circa 62 euro.
I complimenti delle donnette a gtt e ovviamente alle ferrovie.
La rabbia funesta della minu ha trovato un nuovo percorso.
Che Dio vi fulmini...

domenica 4 luglio 2010

il nazional umberto - Dal corrispondente dall'estero delle donnette

L'italia e' stata eliminata vergognosamente dalla coppa del mondiale e gli Usa sono pure fuori. E ora per chi tifo? La squadra argentina ha tanti nomi italiani....mmm...Bossi non avrebbe dilemma, lui non tifava nemmeno per la Nazionale Azzurra!
Et tu, Brute...direbbe l'Italia. Anche tu, brutto figlio mio, direi io.
Dai, Umberto la faccia da italiano non ce l'hai, tantomeno ti comporti da italiano. E la Padania te la puoi tenere, se diventa indipendente sarebbe uno dei paesi piu' inquinati del mondo. Solo impegnati a fermare il flusso di rifiuti che dal Nord viene spedito nel Meridione. Terun si', ma non intossicato dai rifiuti dei Polentoni.
Tuttora bisogna fare gli Italiani e tu, Umberto, non aiuti per niente!
Qui e' arrivata l'estate con tempo molto caldo e secco. Tra lo stress della grandinata
dell'anno scorso e il tempo pazzo di quest'anno pare il mio ciliegio sta morendo.
Gia' gli uccelli si stanno accomodando nel gelso e non prendo nemmeno un frutto.
E Gesu' diceva che il Padre celeste ciba gli uccelli. Ma quello li manda al giardino
mio. A proposito di uccelli, dovremmo imparare da loro a rallegrarci per l'avvicinarsi
di ogni nuova giornata. Prima che i tenui bagliori annuncino l'aba, gli uccelli gia'
cinguettano con tanto entusiasmo, senza preoccuparsi di quello che potrebbe portare
il nuovo giorno. Se Francesco d'Assisi fosse ancora vivo lo arruolerei per predicare
a sti uccelli che si magnano tutto: lasciate qualcosa a sti poveri fessi che coltivano
il giardino!

Tom

martedì 29 giugno 2010

in materia di fiscal drag.. ovvero brut bastard

Da sabato ogni volta che vedo il silviastro in tv non posso non pensare alla mamma di Lilliana, con doppia elle.
La mamma di Lilliana è più vicino ai 90 anni che agli 80, più rossa di sua figlia, più antiberlusconiana di qualsiasi altra persona conosciuta.
L'odio nei confronti del silviastro è cresciuto con l'abolizione del fiscal drag.
Ed è da quel giorno che ogni passaggio del silviastro in tv è salutato dalla mamma di Lilliana con un "brut bastard, quando mi ridai il fiscal drag?"
Ha persino commissionato alla figlia di portare un messaggio a Stefano Fassina, affinchè si adoperi per rientrare del suo fiscal drag. Mentre Lilliana usciva le ha gridato di sottolineare che non morirà fino a che non vedrà rientrare il suo fiscal drag.
La madre di Lilliana doppia camperà di certo oltre i cento anni... almeno per due motivi:
il brut bastard non restituirà mai il maltolto
il pd non ce la farà mai ad adoperarsi per qualcosa di socialmente utile...

giovedì 24 giugno 2010

LEGITTIMO IMPEDIMENTO


A CINQUE, dico CINQUE giorni dalla nomina...

"La difesa del neoministro Aldo Brancher, accusato a Milano di appropriazione indebita nell’ambito di uno stralcio del procedimento sulla mancata scalata all’Antonveneta, ha depositato alla cancelleria dei giudici della quinta sezione penale, la richiesta di legittimo impedimento continuativo
..."

che cabarettisti che sono questi nostri politici, rido anche se non c'è proprio nulla da ridere.
Marchionne si allena nella palestra di Pomigliano, il silviastro narcotizza gli italiani con il suo mantra "siamo tutti intercettati, attentato alla privacy"... potrebbe andarci peggio?
I mondiali per l'italia sono finiti dieci minuti fa.. tenete le trombette: andiamo a suonarle fuori dai palazzi del potere

Ed ora leggete qui, tratto da wikipedia
"Detenuto per 3 mesi nel carcere di San Vittore, fu uno dei pochissimi inquisiti di Mani pulite a ricevere solidarietà dall'ambiente esterno: lo rivelò il suo datore di lavoro Silvio Berlusconi raccontando che "quando il nostro collaboratore Brancher era a San Vittore, io e Confalonieri giravamo intorno al carcere in automobile: volevamo metterci in comunicazione con lui"

lunedì 21 giugno 2010

tutta un'altra storia

Bastardo!
Solo uno dei complimenti riportabili rivolti a Mussolini.
Ieri in un pomeriggio da anteprima d'esame di terza media, la nostra favola da tappeto è stata un ripasso della storia.
Anche nonna Luisita ha partecipato, si è rifugiata in casa nostra per trovare riparo da un pomeriggio di solitudine, così dalla poltrona in vimini della cameretta di fichi&uova e dell'imbrattatele si è tuffata con noi nella storia.
Alla tastiera di un notebook per un ripasso a punti la protagonista di oggi primo pomeriggio, imbrattatele appunto.
Sul letto più in alto la piccola f&u con accanto il fidato zorba sonnecchioso.
Voce narrante la Minu.
Abbiamo viaggiato tra bombe e trattati, sei anni di sanguinosa storia: la seconda guerra mondiale.
La posizione di Hitler è risultata subito chiara: un nuovo Napoleone con l'aggravante della xenofobia.
Poi proprio come negli equilibri di una classe scolastica tiranneggiata da un bulletto, la posizione degli altri Stati.
C'è chi sceglie di aggregarsi, chi si ribella, chi assume un atteggiamento ambiguo del tipo chiudo un occhio purchè tu mi lasci vivere anche se potrei menarti ma non ho voglia di avere rogne e chi asseconda il bullo in tutto e per tutto assumendo la posizione di vice bullo, questo è stato Mussolini.
Mussolini che ripetutamente usava mettersi nei guai per poi implorare l'aiuto del bullo.
Mussolini che a capo degli italiani, (posizione assunta con metodi poco puliti ed ancora alla moda) pregustando la spartizione del bottino di guerra, come in un risiko si lancia in una guerra catastrofica, tralasciando il fatto che il suo esercito è scalcagnato, i comandanti poco sanno di strategie e le divise sono formate da camicie hawaiane ed infradito, così le ha definite l'imbrattatele, ma a lui questo poco importa, lui assumerà il comando appoggiato al balcone di palazzo venezia, lontano dagli schizzi di sangue.
Dall'Europa ci siamo poi spostate sul pacifico, abbiamo buttato un occhio su Pearl Harbor e su tutto ciò che ne è poi derivato.
Abbiamo saggiato la potenza degli USA, abbiamo fotografato l'Enola Guy e il suo carico devastante: little boy.
Ci siamo tenute a distanza e qualcuno sul tappeto ha pianto quando il primo little boy ha colpito Hiroscima.
Abbiamo assistito alla fine della guerra e qualcuno ha applaudito quando hanno ammazzato il duce e i suoi fidati.
Persino nonna Luisita si è scaldata, ha intervallato il racconto con qualche canzoncina del periodo, apostrofando Churchill con "ciurcillo ha fatto pace con badoglio... lalalala" ed ha ricordato la sua divisa scolastica ai tempi del fascio e le canzoni da parata.
Pina, la coraggiosa staffetta partigiana di casa Minu, come un oleogramma ha ripreso vita sul tappeto della colorata cameretta.
Il pubblico della Minu si è indignato e scaldato quando ha scoperto che Hitler si è suicidato e il suo compare stava scappando con una divisa tedesca, i nostri due baldi capi di stato si sono cagati sotto e anzichè rispondere dei loro crimini di guerra, hanno preferito la fuga.
E quando hanno suonato le campane della messa delle sei, nonna Luisita ha interrotto la favola sanguinosa, per annunciare: "oggi preferisco alla messa assistere alla fine della favola".
Così ha definito questo nostro pomeriggio piovoso da vigilia d'esame.
Noi abbiamo attraversato la storia, sottolineando il significato del 25 aprile, affinchè nessuno in futuro possa raccontare all'imbrattatele e a fichi&uova tutta un'altra storia.

domenica 20 giugno 2010

LILLIANA CON DUE ELLE

Driiiinnnn

Carissima, come stai?

La mia Lilliana, la mia forte Lilliana, la sua voce chiara, brillante, forte.
In breve ci ritroviamo a parlare di Pomigliano, di sindacati, di Fiom. Di sindacati firma tutto, di lavoratori privati di ogni diritto, spogliati, denudati di ogni forma di dignità.
Ci lasciamo con la promessa di trascorrere insieme il prossimo sabato, sedute su una panchina fronte lago maggiore.
Prima di riagganciare mi lascia una delle massime che ama di più-
Ricordati, mi dice la mia forte Lilliana con doppia elle: RESISTERE UN MINUTO IN PIU' DEL PADRONE, sempre.

ed è domenica


Ed è domenica.
Domenica di grandi pioggie, domenica di palio, domenica di anteprima d'esami..
E' la domenica della tesina da terminare, dal libro del quale mancano 80 pagine su 140 e che oggi terminerò e riassumerò in una scheda, sicchè un pezzo della valutazione finale sarà anche un po' la mia.
Domenica nipponica.
Ancora una vigilia di un capodanno, così mi appare questa domenica.
Domenica di paracetamolo, di antidiarroico e di dosi straordinarie di celafaraivedrai.
Domenica di è meglio che vada a comprare la carta igienica che oggi non è cosa.
Il resto a domani pomeriggio.
Buona domenica amici e non amici delle donnette.

giovedì 17 giugno 2010

Mentre fuori tutto scorre


Domani ultima prova di esame di terza media per l'imbrattatele.
Siamo rientrate a casa insieme questa sera, in treno, io e lei.
Sdraiate una appiccicata all'altra, un solo ipod, una cuffia lei ed una io.
Tornare a casa mentre tutto scorre fuori dal finestrino, cantando.
Spero ci metterà dentro anche questa immagine nei suoi ricordi d'esame.

sabato 12 giugno 2010

il ritmo di cit turin

Quanto adoro osservare.
Torino è un’officina di materiale umano, viaggio continuamente sovraeccitata, non ascolto, non parlo semplicemente osservo.
Sto regredendo, come una bambina. Viaggio sui tram con gli occhi sbarrati, la meraviglia me li ingigantisce ancora di più, mi sto tramutando in una grossa mosca.
Catturo immagini, giro per la città con la bava alla bocca tanto sono eccitata.
Alla sera svuoto lo zaino sul tappeto.
Fichi&uova e l’imbrattatele corrono ogni sera alla porta in attesa della favola della giornata.
Ridono, la piccola si rotola sul tappeto a volte tanto ride, ed io ancora sovraeccitata calco ancora più la mano, improvvisando spettacoli teatrali, dove tutte le parti sono mie e loro battono le mani e già mi immagino l’imbrattatele il giorno dopo dare lo stesso spettacolo davanti ai compagni, con migliore maestria.
Sono sere e sere che non guardiamo quasi più la tivù, che ci cibiamo di quei volti che ogni giorno catturo, con le loro cicatrici, tic, sorrisi e nevrosi.
Torino è piena di gente che non si è arresa, che con tenacia e grinta ogni mattina si alza dal letto e gira per la città in cerca di cibo, di cultura, di amore.
Mi piace il ritmo di questa città, che vive senza frenesia. C’è musica nella mia città ed io ringrazio il cielo che ho ancora orecchie per sentirla.

giovedì 10 giugno 2010

Purtroppo.. PERDIPIU'


Si spostano in blindate auto blu
Vivono in appartamenti all comfort blindati e spesso perdipiù pagati a loro insaputa
Votano in parlamento perdipiù con la fiducia blindata
Sono distaccati dalla realtà, il loro mondo è perdipiù un' isola che non c'è
Purtroppo esistono..perdipiù su tutti uno.

Occorre che ci organizziamo

martedì 1 giugno 2010

le donnette festeggiano: primo battesimo blog

Condòmini e condòmine, è con estremo piacere che le donnette si vestono da madrine e annunciano l'apertura di:
Dedicato a tutti quelli che vivono in condivisione, a tutti quelli che hanno pensato almeno una volta nella vita di lanciare un vaso di fiori in testa al loro vicino di casa.
A tutti quelli che un giorno sì e l'altro anche sognano di vivere in mezzo ad un bosco come la mia fichi&uova.
A tutti quelli che vorrebbero mettersi in contatto à toute à l'heure con l'amministratore ma il telefono squilla a vuoto o è inesorabilmente spento.
Condòmini e condomini è il blog che fa per voi, gestito da un amministratore che a sua volta è condòmino.
Riempitelo di commenti, raccontategli i vostri drammi, confidategli i vostri aneddoti, fatelo sudare, voglio vederlo dimagrire.
Lui ha aperto serranda, le donnette lo hanno battezzato, ora tocca a voi.
Non fatemi fare brutte figure neh!?
Ditegli che vi mando io, magari vi risponderà.... forse!

venerdì 28 maggio 2010

Ancora stento a crederci

Più passano le ore più la mia felicità aumenta, è una sensazione inebriante che davvero può fare girare la testa.
Eccomi a pochi giorni dal mio compleanno, a metà strada tra i quaranta e i cinquanta anni, con un lavoro a tempo indeterminato in uno dei più importanti gruppi bancari.
E il solo prendere appunti sul block notes che riporta il logo del gruppo mi fa palpitare il cuore, il solo appoggiare il badge sul tornello mi emoziona.
Oggi mi sono appuntata quattro giorni chiave di questa vicenda, che segnerò sul calendario a futura memoria: PRIMO COLLOQUIO-SECONDO COLLOQUIO-TELEFONATA DI BUON ESITO E PRIMA GIORNATA LAVORATIVA.
Succede che un gruppo di disperati precari in mobilità, disoccupazione e cassa integrazione riceve un sms dal centro per l'impiego della provincia di Torino che li porta a conoscenza che un gruppo bancario offre dei posti di lavoro e se interessati ci si può anche trovare alla data e ora indicata.
Succede che devo leggere il messaggio almeno tre volte per capacitarmi, succede che all'alba dell'incontro penso che sarà sicuramente una perdita di tempo e quasi decido di non presentarmi.
Succede che un amico si offre addirittura di accompagnarmi perchè ci crede e mi sprona al punto che al mattino mi viene a prendere e mi porta all'appuntamento.
Il giorno dell'appuntamento mi raccontano che è una grossa opportunità, che un grande e famoso gruppo bancario ha messo in cantiere ben cento posti di lavoro di comune accordo con il sindacato e coinvolgendo il CPI territoriale per l'estrapolazione dalla banca dati di nominativi di persone con una fascia di età 35-45 anni, non occupati e con alle spalle licenziamenti collettivi, e con un certo bagaglio culturale.
A seguire un primo colloquio e una conseguente scrematura effettuata dai responsabili del cpi settore alte professionalità.
Successivamente un altro colloquio direttamente nel gruppo bancario, il resto è storia a voi nota.
L'assunzione prevede uno sconto del 20% sullo stipendio per quattro anni, dopodichè si acquisiranno tutti i benefici del contratto.
Checchè ne dica il sindacato più agguerrito, quello che ha osteggiato fino alla disperazione questo tavolo di intesa, personalmente ritengo si sia trattata di una buona iniziativa, che permette il rientro nel mondo lavorativo di figure che nonostante siano altamente specializzate, la loro età crea un elemento ostativo all'assunzione.
Ritengo che tale accordo dovrebbe essere copiato, a beneficio dell'azienda che assume, a beneficio della persona assunta e a beneficio di tutta la società.
Emozionante l'incontro con i nuovi colleghi, la condivisione delle loro storie dolorose.
Potere discutere con loro, ripercorrere le tappe di ogni percorso lavorativo, condividere la gioia e l'entusiasmo per questa nuova opportunità è un'esperienza totalizzante.
Al pari l'entusiasmo portato da questo gruppo di lavoro che in parte è già operativo da qualche settimana ha caricato dello stesso entusiasmo funzionari bancari che negli anni si erano in qualche modo appiattiti e che ringraziano più volte al giorno questi nuovi colleghi perchè grazie a loro, a noi, a me, si sono resi conto di quanto fortunati loro siano, e hanno preso coscienza della realtà che esiste al di fuori dei loro uffici ben arredati e condizionati, quella realtà che il nostro governo si rifiuta di portare alla luce.
E che dire del tragitto in treno che affronto ogni mattina dalla mia bella cittadina fino al centro di Torino insieme al bull dozer? Svegliarmi al mattino e sapere che percorrerò un pezzo di strada con mia sorella aumenta la mia felicità.
E ancora prima la dolce Novella che esce di casa qualche minuto prima del solito solo per darmi il bacio di buona giornata e apre il cancello elettrico anzichè il cancelletto perchè sostiene che porti bene e che l'uscita assume un aspetto più trionfale
Tutti questi cambiamenti hanno modificato anche le mattinate dell'imbrattatele e di fichi&uova, che prese anche loro dal mio entusiasmo, collaborano in maniera inaspettata, e l'uscita di casa di ognuna di noi presuppone la sveglia dell'altra. La Minu prima di uscire sveglia l'imbrattatele con un bacio che mezz'ora più tardi sveglierà con lo stesso bacio fichi&uova e che poco più tardi uscirà insieme a Zorba, il nostro gatto nero, condividendo la strada con l'esuberante vicina e il suo fanciullo di un anno più piccolo di f&u.
Al rientro ci sono abbracci e coccole, c'è il raccontarci minuziosamente intorno ad un tavolo la nostra giornata, c'è la sovrapposizione di frasi e c'è la conseguente messa in circolo di una quantità tale di endorfine in grado di stordirci fino al mattino per poi ricominciare..
Sì, hai ragione Miranda, la vita non fa poi sempre così schifo.
Grande forza in questi anni l'ho attinta dai lettori delle donnette, da quelli storici e da quelli più recenti. I vostri commenti sono stati e saranno fonte di energia.
Non facciamo portare via la rete, non facciamocelo mettere questo bavaglio.
Ancora una volta, lotta dura senza paura, ma questa è un'altra storia..., la nostra.

mercoledì 26 maggio 2010

l'alba di un nuovo lavoro

Appena terminata assemblea di bilancio della cooperativa grande distribuzione.
Con tanto di ruolo sul palco e il pensiero ormai lontano.
Leggermente distaccata rispetto a ieri, del perchè del distacco vi racconterò magari in seguito.
Leggerete tra qualche ora ed io sarò tra qualche ora impegnata nella mia nuova attività lavorativa e ancora non mi sembra vero.
Partirò con un corso, ho il programma in borsa.
Qualche giorno al lingotto, quella antica fabbrica che più di trenta anni fa era piena di tute blu. Torpedo, ballila, topolino, solo alcune delle auto prodotte in via nizza.
Domani entrerà la Minu, al numero 280 a due passi dalla pinacoteca Agnelli.
Respirerò l'odore della storia e il gusto del mio prossimo futuro.
Sono emozionata e per tenere a bada la mia ansia ho acquistato un cerottino per ascella sinistra, con essenze di fiori di bach, così giusto per credere al benefico effetto placebo.
Domani all togheter concentrati sulla Minu, uniamo le forze.
Stay tuned e vi racconterò se è solo un sogno o c'è del vero.
Vado a nanna, anche il limoncello oltre al cerotto inizia a fare il suo effetto.
Notte dalla vostra Minu intontita.

domenica 23 maggio 2010

una mano speciale


Giovedì io e l'imbrattatele abbiamo scelto di pranzare in un piccolo locale sulle rive del lago naturalistico di Avigliana, mentre f&u combatteva la sua battaglia quotidiana con la scuola.
Pieno sole, temperatura di alta primavera.
Una piccola bimba in mutande a due passi dal nostro tavolo, un gelato tra le mani.
Dopo un po' la bimba sparisce, si perde dietro alle anatre del lago, le rincorre, la perdiamo di vista.
Ritorna saltellando felice indicando al papà una nuova amichetta: "guarda papà, la mia nuova amica ha una mano speciale, bellissima"
La nuova amichetta, che ben conosco, ha una mano con due dita più corte delle altre, appiccicate tra loro.
Penso che i bambini sappiano vivere in maniera trasportante le diversità, forse siamo noi adulti a condizionarli, a cucirgli addosso gabbie e modelli, semplicemente la nuova amichetta aveva una mano speciale.
Il padre non si è scomposto, ha guardato la mano della nuova amichetta ed ha lanciato il suo "caspita, una mano realmente speciale, non da tutti e non per tutti"
Hanno riso entrambe, buttando indietro la testa e poi si sono allontanate correndo, tenendosi per mano

giovedì 20 maggio 2010

la fine della precarietà


E viene il giorno della raccolta.
Arriva con il suono del cellulare, arriva dall'ufficio assunzioni di uno dei più grossi gruppi bancari italiani.
Arriva e ti annuncia che il colloquio ha avuto esito positivo e che dalla prossima settimana sarai a libro paga.
Arriva e sei contenta di non avere il videotelefono, perchè le gambe e le mani ti tremano vistosamente e quasi non riesci a prenderli gli appunti che ti vengono dettati.
Arriva e continui a ripetere all'impiegata dell'ufficio reclutamento che sei felice, che lo sei tanto, tanto al punto che dall'altra parte ti rispondono che li stai coinvolgendo fino a renderli parte della tua felicità.
E ti senti, dopo, anche un tantino montagnina, pensi che avresti dovuto tenere un certo aplombe, ma poco importa, sei fatta così e forse la tua felicità l'ha realmente avviluppata tutta.
E arriva il giorno in cui vieni depennata dalle liste di mobilità e il tuo stipendio servirà a pagare altre mobilità e questo ti rende, oggi che hai vissuto dall'altra parte della barricata, ancora più parte di una comunità.
E arriva il giorno in cui mai e poi mai avresti pensato di potere essere ancora più felice di ieri.
Minu sempre vostra donnetta di pianezza.

mercoledì 19 maggio 2010

lettura ad alta voce, come rallegrare o infastidire i vicini di casa


Lo facciamo praticamente da sempre, ma non sempre.
E' il nostro laboratorio di lettura ad alta voce della sera, chi legge sono io chi ascolta è quasi sempre l'imbrattatele, f&u è troppo seria per i nostri laboratori e spesso dissente e si dissocia.
E' infastidita dai miei cambiamenti di testo, l'imbrattatele per contro mi invita all'originalità e ride di gusto, agitando il capo facendolo sprofondare sul cuscino, oscillandolo ora a destra ora a sinistra ed urlando ora basta, basta.. un vero e proprio orgasmo da lettura.
L'ultimo laboratorio ancora in corso è su Banana Yoshimoto con il suo primo romanzo "Kitchen".
E devo dire che qui lo spasso è l'interpretazione dell'imbrattatele, io leggo e lei mi corregge l'intonazione.
L'imbrattatele è maestra del mondo nipponico. I manga l'hanno avvicinata a questa civiltà, guarda e riguarda cartoni in lingua madre ed assorbe così la terminologia e i modi.
Ed un semplice Ah di Mikage la protagonista di Kitchen che io banalmente leggo ah, con l'imbrattatele assume tutta un'altra intonazione con tanto di gestualità, diventa un ah di petto, inspirato con l'indice portato sotto il labbro inferiore per rimarcarne lo stupore, e gli occhi spalancati come quelli della carfagna.
L'imbrattatele riporta la lettura in chiave manga e ridiamo con le lacrime agli occhi anche se a dire il vero non è che poi ci sia tutto questo grande ridere in kitchen al momento, ma lei ha ereditato da me la ricerca della leggerezza, unica ancora, a mio vedere, alla quale aggrapparsi per non farsi tirare giù dai mulinelli della vita.
L'unico suo pensiero è quello dell'esposizione dell'opera alla commissione d'esame, la ricerca della serietà e della compitezza da tenere in fase di esame e il non pensare a queste nostre serate piene di allegria per non scoppiare in una fragorosa risata proprio in piena esposizione.

domenica 16 maggio 2010

che sapore ha la felicità

A Princi e il suo principe.. a LU ed Ale-di-Lu
Inaspettati eppur in qualche modo aspettati.
Vederli arrivare oggi i primi nella mattinata i secondi nel pomeriggio, neanche si fossero messi d'accordo, mi ha provocato una forte emozione.
Non so quante volte ho abbracciato Princi, io spesso sono felice, lo sono nonostante le avversità.. ma ecco oggi.. oggi ho proprio gustato il sapore della felicità.
Il pensiero che sono usciti di casa appositamente per incontrarmi mi ha inebriata.
E' stata una settimana intensa, piena di emozioni.. iniziata con due colloqui importanti che purtroppo ad oggi non hanno ancora dato nessun risultato e poi l'impegno a Susa e poi un regalo importante ed oggi l'abbraccio di Princi, del suo amato compagno, di Lu e della dolcissima Ale-di-Lu...
Io non potrei proprio chiedere di più.
Ecco Lu la risposta al tuo penultimo post, il blog non va chiuso, il blog veicola emozioni.
Sono felice, vi sembra poco?

giovedì 13 maggio 2010

LATTE e COOPERAZIONE


C'è che quando supero la ritrosia dell'uscire di casa constato quasi ogni volta che al punto soci della cooperativa della quale prendo parte, mi rilasso e spesso mi diverto.
Nella mia bella cittadina chiacchiero fitto fitto soprattutto con Lilliana, anzi con Lilliana ascolto zitta zitta perchè con lei non ci si annoia mai e la sua vita è piena di aneddoti.
Io Lilliana me la bevo tutta.
Giorni fa ho stampato le pagine dei post dove la mia Lilliana era protagonista e gliene ho fatto dono. Qualche giorno più tardi l'ho reincontrata e timidamente le ho chiesto se le avesse lette e lei mettendosi sull'attenti mi ha risposto "sì, certo.. tutte! ma sono proprio io? Perchè mi sono commossa leggendole e vorrei ringraziare io tutti i tuoi lettori che hanno lasciato così belle parole sul mio conto"
Questa settimana ho affiancato i soci di Susa.
La gente in alta valle è decisamente più rilassata, sembra gestire meglio il tempo, più disposta a spenderne investendolo in chiacchiere e anzichè fermarli per dare informazioni sui progetti della cooperativa, si viene fermati.
Molti soci hanno lavorato nelle ferrovie.
Il presidente mi spiega che la cooperativa in alta valle è stata voluta dai lavoratori delle ferrovie di Bussoleno e il senso dei valori della cooperazione è ancora oggi molto vivo e coop deve farne tesoro.
A dimostrazione di quanto sopra oggi una coppia non più giovane di soci.
Arrivano da me mostrandomi uno scontrino.
Lui guardandomi mi dice: "ieri abbiamo fatto spesa, purtroppo la cassiera ha commesso un errore, abbiamo acquistato dodici litri di latte ma nello scontrino ne ritroviamo solo uno, noi vorremmo pagare anche gli altri undici litri, perchè riteniamo ingiusto che tale errore possa andare a discapito degli altri soci della cooperativa"
Io sono rimasta senza parole, in un paese con un numero così alto di parlamentari corrotti, collusi, indagati io questa mattina mi sono ritrovata al cospetto di una coppia non più giovane che pretendeva di pagare undici litri di latte in nome della parola COOPERAZIONE.
Non so raccontarvi come sia finita, perchè i signori sono stati accompagnati nell'ufficio commerciale della cooperativa e la minu è stata catturata da altri soci.
Io li avrei premiati, gliene avrei regalati altri dodici di litri, in virtù della loro onestà e dei loro valori.
A voi parlamentari che spesso venite in pellegrinaggio sul blog delle donnette consiglio di prendere buona nota di un simile comportamento..
Alla dirigenza della cooperativa consiglio di non dimenticare mai le origini.

mercoledì 12 maggio 2010

godere della vita

Ieri sera ho ricevuto posta.
Mi sono emozionata, sorridevo estasiata.
Mi capita ogni volta che Tom mi scrive dal lontano Colorado.
Mi parla del tempo, della natura, degli animali e della sua così bella famiglia.
Tom ha dentro di sè il grande Orazio, saranno gli stessi natali forse a determinarne lo stile.
Ho letto di lui all'imbrattatele che mi guardava con lo stesso sorriso estasiato poi mi ha detto: perchè non incolli la lettera sul blog e la spacci per tua? E' così bella che avresti potuto scriverla tu.
Ieri l'imbrattatele mi ha amata e lo fa continuamente.
Ed io ringrazio il cielo e qui riporto solo un frammento della poesia di Tom, perchè Tom non solo vive, Tom gode della vita:

Il prato, un angolo di paradiso! Due meli fioriti e una pioggia intermittente di petali strappati dalla brezza insistente. Anche i lillà stanno fiorendo e ci sono ancora dei tulipani. Stavo aspettando il serpentello che risiede lì sotto i ginepri, niente fortuna oggi. Solo un coniglio selvaggio che qui lo chiamano "cottontail" e due usignuoli pronti a pranzare su qualche lombrico assetato che oserebbe spuntare al sole. Con tutto questo mi sentivo come Adamo!

martedì 11 maggio 2010

Sono come tu mi vuoi

A forza di aspettare la verdura è montata.
Si è sempre troppo nella vita.
In questo caso troppo tanta rispetto alle candidature in palio.
La prossima volta sarò come loro mi vorranno.
Il gioco lo condurrò io.
Come mi vorranno io sarò.
Non è questione di dignità, è questione di sopravvivenza.
The show must go on.. vado a costruire falsi cv.
Ahhh quante ne avrei da raccontare, per ragioni scaramantiche al momento taccio.

mercoledì 5 maggio 2010

MA QUANTO ERO/ERAVAMO GIA' AVANTI ALLORA.. QUANTO??!???

QUI
Onorevole, anzi ex onorevole.. ma quanto è disonorevole?
Mah!

Ora, lo so che è un pensiero banale, lo so che ieri, oggi, domani stiamo pensando tutti la stessa cosa, io mi unisco ai banal-pensieri e lancio un appello:

ho bisogno di una casa più grande, se qualcuno fosse intenzionato, ovviamente a mia insaputa a mettere la differenza.... porcaccia, non posso neanche dimettermi, manco ce l'ho un lavoro!!! Beh in any case la minu è disponibile, ma non fatemelo sapere neh!!!

La vista? Vista galera..così mi accerto che certi personaggi non ne escano più

AVIGLIANA MANGIA BIO


E ci siamo quasi..
Domenica 16 maggio dalla mattina dopo colazione fino al tardo pomeriggio diciamo ora della merenda sinoira nella bella Avigliana si svolgerà:

AVIGLIANA MANGIA BIO

La Minu insieme al Bull.. dozer e tanti altri amici ci saranno. Non perchè siamo fanatiche del bio, anche se devo dire che ieri mi sono impegnata ed ho fatto una spesa intelligente e sana. Potrete trovarci nella sezione a tutto GAS, con il nostro banchetto e le nostre splendide magliette STAFF GAS AVIGLIANA, speriamo di starci nella taglia neh!?! Magari sulla mia mi faccio scrivere un bel MINU dall'imbrattatele, o magari lo farò scrivere sulla più PUPA del gas, così vi illuderete che sia io ;))))
Ci saremo perchè condividiamo un sogno. In parte lo stiamo realizzando.
Lo condividiamo nella bella Avigliana in più di 140 famiglie, più o meno piccole.
In tutta Italia siamo un esercito.
La nostra filosofia è quella di costruire iniziando dal basso un'economia sana, dove l'etica valga più del profitto, e la qualità sia più importante della quantità. Il gruppo ha riscoperto il piacere di incontrarsi per parlare non solo di spesa intelligente, ma per confrontarsi e condividere il piacere della convivialità.
E poi... quanto ci piace mangiare e bere insieme!!!
Siete tutti invitati, nessuno escluso neh...!

Per i lettori tignosi che vogliono dettagli e ancora dettagli, beh provate a cliccare QUI e scoprite quanto siamo tecnologici noi dell'avigliana gas

lunedì 3 maggio 2010

tra tante donnette... UN MASCULO


Ed è passato quasi mezzo anno da quando:












a carnevale lo hanno conciato così:














oggi il primo masculo di casa MINU dopo un esercito di femmine si presenta così:

notate la dentatura










certo che a pancia piena è un altro vivere!

sabato 1 maggio 2010

Primo maggio? Ovvio! Felice festa del lavoro per chi lavoratore è stato è e .. speriamo sarà di nuovo

Lavoro?
Quale lavoro?


Nell'attesa che la semina dia (speruma) i suoi frutti:

FELICE PRIMO MAGGIO

intanto vi rimando qui, è un blog che ho scoperto da pochi giorni. Fatevi due passi e rispolverate le citazioni contenute

venerdì 30 aprile 2010

semina


Mi sono svegliata di buon mattino, quando ancora tutto era buio.
Prima del rumore degli scarponi dell'esercito di Felice.
Sarà l'adrenalina ancora in circolo.
Settimana di semina, ora aspetto che qualcosa germogli.
Settimana di colloqui, inaspettati.
Due, proposte importanti, molto importanti.
Questa mattina mi sono svegliata pensando alla riorganizzazione delle mie giornate.
Cerco di volare basso, Graziano ieri mi diceva che se riesco a camminare oggi toccando il suolo, domani potrò godermi meglio il volo.
Graziano è un filosofo, ma lui non sa di esserlo.
Mette in fila le parole calibrandole bene, le appoggia sulla mia anima servendosi della bolla.
Ieri sembrava che il mio ego lo avesse ascoltato, invece stanotte è andato nuovamente a spasso e ... chissà
Ovviamente sarete informati e se tutto va bene ci attendono almeno due sbornie, facciamo tre, perchè Melius abundare quam deficere
E voi che il latino lo sapete bene non mi scassate neh!?!
Sa che mi metto al lavoro altrimenti passa Carlo e mi fa la ramanzina...

martedì 27 aprile 2010

dono senza prezzo

Vanno a spasso di notte, aspettano il buio, il silenzio.
Lacrime.
Lacrime nel vederlo affrontare il funerale quasi in completa solitudine, quel ringraziare i vicini di casa, chiamarli ad uno ad uno, perchè nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi troppo.
Quel mettermi tutte le chiavi di casa tra le mani non appena uscito dal carro funebre, quell'espressione seria che si schiude in un sorriso nel vedermi, regalandomi un dono che non ha prezzo.
La sua bambina che mi viene incontro e mi bacia con il suo sorriso timido e gli occhi umidi, quel mio richinarmi per donarle il bacio che l'imbrattatele e fichi&uova mi hanno consegnato tutto per lei al mattino prima di scuola.
Quell'osservare la tomba di famiglia, quella grossa pietra che contiene sotto la sua terra i beni a lui più preziosi, prima di tutto quello della sua adorata moglie.
Quel confessarsi per la prima volta durante il corteo funebre, quel suo ne varrà la pena sacrificarsi così tanto? Raccoglierò i frutti? Ci sarà un momento?
Davvero paga la solitudine nella quale ci caliamo per fare crescere i nostri figli?
Ieri quel corteo ci ha reso ancora più intimi, ancora più stretti.
Conservavo le sue chiavi di casa nelle mie tasche, attenta a non perderle.
Eredità pesante che da domani affronterà, oltre alla quotidianità dell'essere un uomo e un padre solo.
Schiacciato, ieri l'ho visto schiacciato e smarrito.
Oggi ho un dolce compito in più, quello di farlo sorridere.
Difficile credere in Dio, difficile per una donnetta che già crede poco.
Difficile ieri dire io credo.
Ciao Adele, dolce donna, dolce nonna.

sabato 24 aprile 2010

felicità e libertà a pancia vuota


Non ricordavo più di averla fotografata in una calda sera dell'estate scorsa.
Stava là su un muro del borgo antico di Finale Ligure.
Per tutti quelli che... non hanno casa, non hanno lavoro, non hanno pane.
BUON VENTICINQUE APRILE A TUTTI

Ciao Adele, anche tu da qualche ora in libertà.

mercoledì 21 aprile 2010

a caccia degli estensi


Ha dormito tutta notte abbracciata a me, si è addormentata e svegliata ridendo.
Da qualche settimana è una continua citazione di Stewie Griffin e questa mattina è partita con il suo dvd impaziente di farlo vedere ai compagni mentre raggiungeranno le terre degli Estensi.
L'imbrattatele è partita questa mattina, lei e tutta la sua incontenibile energia, lei e il suo robo per gli appunti, lei e il suo album da disegno con l'inseparabile matita.
Pulman a due piani, lei e i suoi compagni nel piano di sopra, non erano ancora partiti e già cantavano a squarcia gola, battevano le mani e urlacchiavano come solo a quell'età si può.
Nel piano di sotto le altre due classi, più serie, contenute.
Qualche genitore nel piazzale si è asciugato le lacrime quando il pulman è partito dando il classico colpo di clacson.
Io prego il cielo che ritorni ancora con la sua incontenibile allegria.
Si va a caccia degli Estensi, nella bella Ferrara.
Si va sulle spiaggie della vicina riviera romagnola, si va a caccia di emozioni, quelle che rimangono per una vita.
La gita dei tre giorni della terza media è servita.
Vado a svegliare fichi&uova, per tre giorni figlia unica

martedì 20 aprile 2010

Quote rosa anche in valle: consulta anziani

Ho un potere che non tutti hanno.
Ho il potere di trovarmi invischiata sempre in situazioni che non mi competono minimamente. Ieri l'apoteosi.
Antefatto: la mia anziana genitrice mi telefona tutta eccitata ed euforica, la primavera stuzzica la sua voglia di evasione verso terre lontane ed esotiche: la riviera romagnola.
Mi rapporta sul colloquio telefonico appena concluso da parte dell'ufficio cultura dell'amministrazione della nostra bella cittadina, che chiede la sua disponibilità ad intervenire ad un incontro in sala consiliare per discutere del prossimo soggiorno marino.
Deve essere stata la somma di parole come "cultura, incontro, consiliare, marino" che ha fatto scattare l'euforia di donna Luisita.
Ora, resta il fatto che: la sala consiliare è difficilmente raggiungibile da un anziano che abbia qualsivoglia problema di deambulazione, essendo posizionato nella parte più alta del nostro caratteristico centro storico, le cui strade presentano un'antichissima pavimentazione di sanpietrini ed in alcuni punti, ammassi di pietre dalla forma arrotondata e/o appuntita, che nella stagione invernale, ricoperte di ghiaccio, il percorrerle è l'opposto del camminare sui carboni ardenti, ancor più per la loro pendenza o discesa, a seconda della direzione intrapresa.
Ragion per cui ho accompagnato Luisita in auto e su sua richiesta ho preso parte a tutta la riunione.
Presenti 21 anziani su una popolazione di circa 15mila persone, ovvero partecipazione popolare.
Pochi ma rappresentativi, donna Luisita era tra le più moderate e questo è tutto dire.
Qualche minuto di acclimatizzazione per capire che ci siamo ritrovate nel bel mezzo del rinnovo del direttivo della consulta del gruppo anziani.
Donne eleggibili UNA, solita vecchia storia.
Donne presenti circa la metà dei ventuno partecipanti, gira e tuira esce fuori un altro nominativo rosa eleggibile et voilà alle votazioni, prendo parte.. non sono anziana ma mi hanno messo tra le mani biro e scheda ed allora mi ci ficco nella mischia e divento sobillatrice.
Le donnette intorno a me chiedono consiglio, sono scatenate.
Le indirizzo verso la quota rosa, si unisce qualche maschietto alla consulta ed alla fine verrà votata con 17 preferenze il nominativo con il fiocco rosa, con applauso scrosciante-
Infine la scelta della località marina.
Il giovane e bel assessore delle politiche sociali spiega i criteri di scelta: quindici giorni nord-centro italia, prezzo considerato totale tra i 460 e i 510 euro, al di sotto si rischia di trovare alberghi troppo scadenti, al di sopra il budget comunale non lo consente.
Sono state inviate le richieste a tutte le località marine nord e centro italia, solo 40 alberghi hanno risposto, tutti concentrati a Rivazzurra e Riccione.
Brusio in sala, Riccione.. riccione.. riccione, è un passaparola.
A Riccione non ci sono mai stati prima, qualcuno dice che c'è vita, bei negozi, bella località, di Rivazzurra ne hanno piene le tasche.
Una sola voce fuori dal coro: "scusate, perchè no la Liguria e il mese di giugno? La riviera romagnola è troppo distante, settembre non sempre è caldo e poi c'è troppa umidità, io ogni anno torno a casa con la bronchite.. io in romagna non ci vengo, scordatevi la mia partecipazione!"
E' perentorio, ostinantamente determinato, termina il suo intervento imbronciato ed offeso.
Ri-brusio, il bel assessore spiega che non è giunta risposta da nessuno dei comuni della Liguria, chiede al nuovo direttivo di lavorare sul soggiorno marino 2011, chissà che non si riesca a trovare un alberghetto decente anche nella vicina Liguria.
Inizio delle votazioni per alzata di mano, vince Rivazzurra con un distacco incisivo.
Ed è la rissa. I votanti si guardano l'un l'altro.. chi chi chi non ha votato per Riccione?
Si ricontano i voti.. e i conti non tornano.
21 partecipanti per un totale di circa 50 voti.
La scelta era su sette alberghi, dei quali è stata mostrata fotografia e caratteristiche, dei quali sei di Rivazzurra e uno di Riccione.
I partecipanti per alzata di mano hanno votato uno o più alberghi.
Annullata la votazione, nuova votazione tra l'albergo che ha ottenuto più voti di Rivazzurra e quello di Riccione.
Chi vota per Riccione?
E la prima mano alzata con tanto di io, io, io è stata quella del partecipante ostinatamente determinato ed imbronciato.
Beata coerenza.
Donna Luisita è al settimo cielo: ha preso parte per la prima volta ad un rinnovo di un direttivo ed ha deciso democraticamente la meta esotica per la sua estate 2010.

martedì 13 aprile 2010

ad Anna Walentynowicz


Anna Walentynowicz.
Ammetto, fino a pochi giorni fa nome sconosciuto.
Spesso le tragedie portano alla ribalta storie inedite o poco raccontate.
La tragedia dell'aereo caduto in terra russa mi ha avvicinata ad Anna, leggo un frammento della sua storia qui.
Anna è orfana e ragazza madre, per potere sostentare i figli e se stessa lavora in fabbrica.
Lo fa su consiglio di un conoscente, che per strapparla alla terra, alla cura degli animali, le suggerisce di scendere in città, di lavorare in una fabbrica, di imparare un mestiere.
E così Anna raccoglie il consiglio, studia e lavora alacremente, togliendosi dallo stato di analfabetizzazione. Manovra le gru in un cantiere navale. I ritmi di lavoro sono massacranti, gli orari anche, la paga pessima.
Si fa portavoce del malcontento e chiede aiuto ai sindacati.
I sindacati respingono al mittente la protesta, Anna chiede ai colleghi di prendere posizione, di autogestirsi.
Viene licenziata perchè antisociale e antisocialista.
Ed è la presa di coscienza dei suoi colleghi, tra i quali un giovane Lech Walesa, il vero colpo di scena.
Il 14 agosto del 1980 i cantieri navali "Lenin" entrano in sciopero, i lavoratori urlano a gran voce il reintegro di Anna Walentynowicz e chiedono l'aumento dei salari.
La protesta si estende a macchia d'olio, altre aziende del litorale baltico si uniscono al coro, qualche giorno dopo nascerà il comitato interaziendale di sciopero che definirà in 21 postulati le richieste da porre al regime, fra cui: diritto di fondare un sindacato libero ed indipendente, libertà di coscienza e di religione, libertà di parola e accesso ai mass media, trasmissione per radio della messa domenicale, liberazione dei detenuti politici.
Anna Walentynowicz viene riassunta ed entra a fare parte di Solinarnosc.
Verrà perseguitata ed arrestata.
La storia di Anna ha appassionato registi e scrittori, nonostante tutto Anna non ha mai amato le luci della ribalta, ha continuato ad essere lavoratrice e mamma, e penso, non si sarebbe mai aspettata un finale di scena così roboante.
Ciao Anna, che la tua storia risvegli le coscienze dei lavoratori degli anni duemila.
Qui un bell'articolo su Solidarnosc.

giovedì 8 aprile 2010

qualche piccola riflessione sulla RU486 e dintorni

Ma davvero a qualcuno interessano i nostri bambini?
Si spendono mari di parole contro la pillola abortiva, si puntano miliardi di dita contro chi ha scelto di ingurgitare la RU486.
Tutti a scagliarsi contro la scelta di una donna, la scelta delle donne, qualche volta la scelta di uomini che accompagnano le loro donne, non del tutto convinte.
E' una questione di gesto?
Quando quell'embrione diventerà un bambino, c'è qualcuno pronto a schierarsi dalla sua parte?
La vita di una madre è piena di difficoltà.
Asili nido e scuole materne che non accettano i nostri figli perchè sovraffollati.
Scuole che rifiutano di servire il pasto perchè la retta della mensa non è stata pagata.
Scuole che aprono alle 8emezza del mattino e non forniscono il tempo pieno.
Madri e padri che escono fuori dal mondo del lavoro ad un'età che difficilmente consente il rientro ed è lontana dall'età pensionabile e disperati si chiedono quale futuro per i nostri bambini?
Bambini che difficilmente riusciranno a continuare gli studi benchè talentuosi.
Se solo ci si spendesse nello stesso modo anche dopo il primo vagito, sì se politica e chiesa si facessero garanti di un tenore di vita adeguato per ciascun vagito, beh allora forse avrebbe un senso tutto questo gran parlare.
Al momento aria fritta.
Stendiamo un velo pietoso sulla chiesa e l'uso dei preservativi o peggio sull'uso di altri metodi anti-concezionali.
E non ci vengano a parlare di astinenza, considerato che neanche i vescovi riescono ad esercitarla..

ps.. quanto costa una scuola gestita da madre chiesa?

E ancora, io ho sempre in mente il faccia a faccia Prodi/Berlusconi in quel di porta a porta. Berlusconi in quell'occasione aveva puntato il dito sulla differenza tra i massimali praticati dalle assicurazioni, sostanzialmente trovata cosa buona il fatto che il figlio di un notaio fosse risarcito, in caso di incidente, con una cifra maggiore rispetto a quella di un figlio di un operaio.
Davvero siamo tutti figli dello stesso Dio? O lo siamo solo in stato embrionale? Per lo stato e per la chiesa ovviamente.

mercoledì 7 aprile 2010

il sindacalista dei bancomat

Tutto è partito da qui
Lilliana con la doppia elle si inforvora quando mi racconta dell'ultima malefatta dell'unicredit.
E' in coda da un'ora e un quarto, non è particolarmente dispiaciuta, Lilliana non è quasi mai di fretta e le code le servono per intessere e approfondire rapporti.
Quando guadagna lo sportello sottolinea il tempo di attesa ed è allora che l'impiegata l'avvisa che è più conveniente prelevare dallo sportello, oddio nel suo caso avendo superato il 65° anno di età da un po' nulla cambia, ma è bene che sappia che il prelievo allo sportello costa una sottrazione dalla somma di tre euro.
"Come?" tuona Lilliana e in aggiunta "e i sindacati cosa hanno detto? come hanno intenzione di muoversi".
L'impiegata scuote le spalle accompagnando il gesto con un sonoro non so.
Lilliana chiede di indicarle l'RSU interna.
In breve si ritrova a colloquio con la rappresentante sindacale, faccia a faccia.
Lilliana si infervora ancora di più, parte un vivace confronto, la rappresentante alza le braccia in segno di resa e contemporaneamente compone un numero telefonico.
Lilliana entra così in contatto con il sindacalista CISL che segue la filiale del piccolo centro della val sangone.
Lilliana è una furia incontenibile, come un caterpiller si avventa sul sindacalista, si fa raccontare come intendono gestire questo aumento ingiustificato.
Dall'altra parte farfugliano qualcosa con dentro la parola Sindone.
La furia è servita.
Lilliana si agita, dice che unicredit deve sentirsi libera di foraggiare il vaticano, ma non con i suoi soldi.
Il sindacalista la rassicura, lei ha passato i sessantacinque, è esente dalla tassa.
La furia è servita due volte.
Lilliana parla a nome di tutti i correntisti, Lilliana parla a nome di tutti gli impiegati bancari.
Lilliana apre gli occhi al sindacalista, gli racconta le prospettive che possono celarsi dietro la manovra dei tre euro, nomina la parola tagli di personale, lo definisce sindacalista dei bancomat, che presto avrà a che fare solamente con il meccanico che ripristinerà i guasti delle macchinette dispensatrici di soldi.
Il sindacalista le chiede i suoi trascorsi lavorativi, Lilliana fa un sunto.
Il sindacalista le chiede la sua appartenenza sindacale.
La furia è servita tre volte.
"non certo il suo" risponde
Accusa la CISL di essere passata dal retro di palazzo grazioli, che il capo del suo sindacato è venuto a saperlo solo il giorno dopo e che è vero che non è proprio un santo, ma almeno non si mercifica come gli altri due marchi.
E ancora ancora ancora.
Alla fine della telefonata il sindacalista chiede a Lilliana il suo nome e cognome.
Lilliana risponde che se vuole può annotarsi anche il codice fiscale.
Il giorno dopo il sindacalista chiamerà l'RSU per chiedere ammenda, per sottolineare che la telefonata di Lilliana lo ha scosso enormemente, che erano anni che viveva nel torpore, che è molto strano che in quel della val sangone Napoli la faccia da padrone.. perchè Lilliana vale almeno cento, forse anzi sicuramente molti di più.
E' contenta Lilliana mentre me lo racconta, le guance si colorano di rosso.
Alla fine mi abbraccia e mi sussurra "non farti mai schiacciare, combatti".
Poi aggiunge "finchè sarò in vita, non consentirò mai a nessuno di cancellare anni e anni di lotta, neanche al sindacalista dei bancomat"

lunedì 5 aprile 2010

echecavolo!

Saperlo in un letto d'ospedale, in rianimazione, mi annienta.
Direi che può bastare questo periodo.
Periodo di lutti, di disoccupazione, di addii.
Mario è un mio grande amico, amico dal giorno in cui ho cambiato vita e casa.
Mario è grande come il suo corpo.
110 chili di amicizia, quasi totalmente cieco, una voce profonda e una risata allegra, acuta.
110 chili di allegria.
Mario ha da sempre lavorato per una grande assicurazione.
Ha iniziato dal basso, guardandosi intorno, assorbendo il mestiere come una spugna.
Fino al giorno in cui un collega si è schiantato con il parapendio, più di tre mesi di riposo forzato.
Grossa coda quel giorno allo sportello risarcimento danni.
Poi Mario si tuffa, chiede l'autorizzazione di rimpiazzare il collega.
Quel lavoro lo ha imparato facendo la spugna, osservandolo lavorare.. in silenzio.
Il responsabile di Mario è titubante, poi le proteste dei clienti lo inducono a provare.
Un successo, in breve Mario snellisce la coda.
Promosso sul campo.
Passano i mesi e la dirigenza si rende conto che con Mario si va al risparmio, qualcuno in precedenza gonfiava i rimborsi traendone personale vantaggio.
Quando il parapendista è rientrato ha trovato la scrivania di fronte a quella di Mario.
Sei mesi di lavoro parallelo, poi le dimissioni spintanee del parapendista.
E sono stati anni di carriera, Mario mi racconta che avrebbe potuto diventare ricco se avesse voluto, per fortuna è nato con una certa etica attaccata al cuore e all'anima, e ancora adesso mi dice abbassando il tono della voce: " anche adesso che sono ammalato e cieco, se potessi tornare indietro, lavorerei con la stessa onestà. Quell'onestà che mi ha permesso di farmi amare, cercare" Poi la malattia: il diabete lo aggredisce, gli toglie la vista.
Non è più rappresentativo per la grande compagnia assicurativa.
Mario mercanteggia, pensa alla sua famiglia, cerca di portare a casa il più possibile.
Quando lo incontro per la prima volta, Mario percepisce da poco una pensione d'invalidità.
A parte la cecità e le ulcere che continuamente gli fanno sanguinare le gambe, è lucido e avrebbe ancora voglia di lavorare, una forte necessità di lavorare.
Mi asciuga le lacrime quando scoraggiata vado a trovarlo nelle calde serate estive.
Mi riempie di consigli, mi infonde il suo ottimismo e il suo buonumore.
Urla di amarmi, di volermi sposare.
Gli ricordo che è già sposato, che già ama. "E' un dettaglio" mi risponde.
Pina, la sua Pina ride scuotendo la testa.
Ridiamo insieme, tutti e tre come bambini. Vede e sente i nostri sorrisi e aumenta la dose.
Ieri Mario ha iniziato il suo calvario.
Reni, cuore e polmone non ne vogliono sapere di lavorare insieme.
Ora smette uno, poi riprende, poi smette l'altro e ancora e ancora.
E' in coma farmacologico, sedato in attesa che la situazione migliori.
Pina, ha un nodo in gola e gli occhi gonfi. Mi rendo disponibile per la loro piccola bambina, compagna di f&u. Da domani ce ne prenderemo cura noi cercando di sollevarla, metto a disposizione degli amici la mia disoccupazione.
Io sono in attesa e imploro un miracolo.
Il miracolo del dopo Pasqua.
E a chi dimora lassù io dico.. "echecavolo, spostare un tantino lo sguardo no eh?!"