mercoledì 11 marzo 2009

guardando indietro, sguardo offerto dalla riflessione di Graziano

"Sarò libero soltanto quando avrò votato Fini", così Graziano ieri ha esordito dopo avere letto un articolo del corriere della sera, al punto soci di una cooperativa della grande distribuzione, notoriamente rossa, almeno lo era qualche anno fa.
Sì, Vincenzo, pesa su di lui il passato. C'entra la primavera di Praga, c'entra lo spaccamento del partito comunista, c'entra il suo percorso di attivista nel partito.
Non sono solita inserire poesie nel blog, peraltro non mi piacciono neanche.
Il fuggitivo diceva che interpretate dal poeta assumono un suono diverso, neanche ascoltate direttamente dagli autori mi hanno mai emozionata.
Oggi eccezione solo per Graziano.
Vado, il mio piccolo terrazzo mi aspetta, infilo il pile e i guanti da giardinaggio

I ragazzi di Praga - Antonio Pisanti

I ragazzi di Praga
al suono di nuove chitarre
ballavano ieri lo shake,
oggi si sono seduti
a catena sul selciato
innanzi ai cingoli
del carro armato
e le chitarre suonano
canti di dispetto
e di dolore
contro l’invasore.

Le ragazze di Praga
oggi non ballano
danze erotizzanti,
ma sono più leste
con la minigonna
nel correre incontro
alla morte ed innalzare
una bandiera
e l’intesa con i loro compagni
è in un sorriso.

Tutto il mondo
ha parlato
dei ragazzi di Praga,
ma sempre senza
mai alzare troppo
la voce:
per non disturbare
chi “in casa propria”
può ammazzare
anche il fratello?

I ragazzi di Praga
non ballano oggi lo shake,
oggi si sono seduti
accanto ai feretri
dei loro caduti
e chiedono
”Perché, compagno?”
al soldato di Mosca
che non può spiegare
e si guardano
senza parlare.

2 commenti:

Spinoza ha detto...

Graziano mica io, eh!

Minu ha detto...

@spinoza
ti chiami graziano... oppure?