sabato 31 gennaio 2009

oggi sono di corvée


Ieri sera mi sono accasciata sul mio bel divano, il portatile sul grembo e la tv accesa. L’intenzione era di guardare non è un paese per vecchi, in realtà paralizzata dalla pigrizia che mi vietava di alzarmi e d’infilare il dvd nel mio nuovo video recorder ho seguito zelig, ridendo con il mago forest e immaginando pellescura fare la stessa cosa. Ho immaginato che anche lui ridesse con me e mi sono sentita meno sola.
Ho bevuto del limoncello preparato con i limoni non trattati della valle del belice ed ho toccato il cuscino, sprofondando la testa nelle piume. Non sono abituata a stare sola e devo dire che quando mi capita non mi dispiace, anzi. Semplicemente al silenzio non ci sono granché abituata, sicché un pochino di tristezza la sento.
Sveglia di buon ora, mattinata e tra poco anche pomeriggio insieme a Gianni a distribuire arance sicule, parmigiano emiliano, pasta biologica e farina del mulino. E’ il mio piccolo contributo al gas e devo dire che tenere compagnia a Gianni non mi dispiace affatto. Gianni è l’uomo che tutte noi donne desidereremmo, calmo e riflessivo, sorridente e rassicurante, quando il silenzio cala prende la chitarra e canticchia. Oltre ad essere cognato è per me padre e fratello.
Stamattina all’arrivo di Giuseppe abbiamo discusso d’imprenditoria. Giuseppe questo mese ha fatturato ben trecento euro e stamattina prima di venire a ritirare le arance ha fatto tutte le commissioni che normalmente svolge Anna, sua moglie. E’ entrato in posta e quando ha realizzato che aveva quaranta persone davanti si è seduto più soddisfatto ed ha fatto i conti che almeno tre quarti d’ora forse un’ora del suo tempo sarebbero stati inghiottiti in quell’ufficio, poi ha pensato alla distribuzione pane e pesci gas ed ha messo in preventivo almeno un altro quarto d’ora, quando ha visto me e Gianni deve avere pensato yuppi che bello con loro saliamo a un’ora!
Più o meno così è stato.
Dal freddo del magazzino degli ascensori dove abbiamo stoccato le arance ci siamo trasferiti al sole e scaldati leggermente da raggi obliqui abbiamo analizzato la società e le sue problematiche.
Non siamo messi molto bene. Le grosse aziende usano le sovvenzioni statali per prepararsi al grande salto mentre le piccole muoiono letteralmente di fame. Giuseppe non sa più cosa inventarsi per passare il tempo, ha tirato a lucido la sua piccola boita. Poi pensa ai fichi, chissà perché con me tutti pensano ai fichi, sarà che sono dolce come un fico nero? Mah. Si rammarica di avere venduto del terreno dove aveva piantato sei alberi di fichi, di tutti i tipi. Almeno avrebbe potuto spenderci del tempo, avrebbe potuto piazzarci una bella serra..
Insomma se posso tirarvi su di morale, non siamo per niente messi bene.
Meno male che è arrivata Camu con i croissant e la sua energia, a proposito abbiamo gradito molto..
Se vuoi portarmi un caffè caldo oggi mi trovi ancora lì

venerdì 30 gennaio 2009

le muse ispiratrici delle mie giornate feriali

Dovessi rappresentare su un grafico lineare le energie profuse durante la giornata, sicuramente il picco massimo lo si raggiungerebbe tra le sette e mezza e le otto e un quarto, se poi aggiungessi un altra linea per rappresentare le incazzature il picco massimo sarebbe individuabile dalle otto alle otto e un quarto.
Poi la prima linea sarebbe piatta per il resto della giornata e un altro picco potrebbe essere visibile intorno alla mezzanotte. Quella delle incazzature avrebbe un andamento casuale, con possibili rialzi durante le ore pomeridiane.
Ora entrando un pochino nel merito e volendo delineare la musa ispiratrice di questo post di primo mattino, posso dire che è donna, possiede una multivolume carta da zucchero (bleach) e ha due figli.
Premesso che su facebook tra le tante community che ti fanno capolino ho scelto quella nella quale mi sento proprio facente parte integrante, ossia quella del "cinque minuti e arrivo e invece siete ancora in mutande", possiamo riassumere che il ritardo è il mio mestiere, ma quello politically correct, per esprimermi meglio, sono in ritardo sì ma il mio non intralcia con il tuo, stesso stile della mia libertà finisce dove inizia la tua, lasciatemi filosofeggiare this morning.
Del mal di scuola, di oh mio dio quanto è bello nicola ne ho già parlato, ora aggiungiamoci il porcaccia dove ho messo le chiavi della macchina e la raccomandazione a f&u, "al primo ding del citofono ti voglio giù veloce come una saetta", tipo flash degli incredibili.
Tutto questo è una commedia che si ripete pressochè costante cinque giorni a settimana. L'imbrattatele viene accompagnata in auto perchè il peso dello zaino è veramente inconcepibile e irrisolvibile, neanche l'intervento del decano pediatra della cittadina dei laghi è riuscito a risolvere il problema schiena e vista (proponeva stampa di libri su carta riciclata opaca, per evitare il riflesso della luce sulle pagine dei libri, con conseguente minore affaticamento della vista e armadietti nei corridoi scolastici per riporre libri e materiale non di uso quotidiano). Stamani sono prolissa.
Durante il tragitto in auto dobbiamo transitare vicino alla rotonda della scuola elementare e lì che s'impenna la linea dell'incazzatura.
A parte i suv parcheggiati con motore acceso in quarta, quinta fila e a volte anche pluripiano, stamattina la mia musa ispiratrice ha deciso di fermare la sua monovolume carta da zucchero bleach proprio in mezzo alla rotonda, scendere con comodo, caricare gli zaini sulle spalle dei suoi pargoli e baciarseli uno ad uno.
Ora è vero che non si dicono parolacce in presenza dei ragazzini e il clacson va suonato con moderazione, ma sarà stato il colore carta da zucchero bleach, sarà stata la calma spasmodica della musa, sarà stato quel bacio di troppo, saranno stati quei due stronzi davanti a me che calmi si godevano tutto 'sto romanticume di primo mattino, io quasi istintivamente mi sono appoggiata al clacson dimentica della pargola seduta al mio fianco e mi sono lasciata andare ad un rosario che avrebbe fatto impallidire anche er monnezza.
Echecavolo!

ps l'imbrattatele arrivata a destinazione uscita dall'auto e caricandosi lo zaino sulle spalle ha esordito "miticaaaaa!" (bell'esempio, grazie musa!)
Ora mi tocca la posta e il canone rai, ma vafff....

Gasparri manda in nomination daniela del gf 2009 ediz. n. vattelapesca


il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri interviene sulla polemica riguardo alla richiesta di cassa integrazione avanzata all'Alitalia da Daniela Martani: "Il provvedimento disciplinare che la Cai ha adottato nei confronti della hostess entrata a far parte del Grande fratello è giusto e afferma un principio sacrosanto: no ai privilegi per i furbi. A fronte di tante persone che si sono trovate senza lavoro, la cassa integrazione sarebbe stata una facilitazione ingiustificata ed immotivata. Si tratta, infatti, di uno strumento di tutela per chi rischia di perdere il lavoro e sarebbe stato incomprensibile se la Cai l'avesse garantita a chi, invece, preferisce tentare la strada ben più fruttuosa e remunerativa dei reality show. Di fatto la hostess non ha risposto alla chiamata di imbarco solo perchè chiusa nella casa del Grande fratello. Una scelta alla quale non l'ha obbligata nessuno. E' evidente che ogni ora in più non passata a lavorare la espone ad un licenziamento inevitabile".

Poi non dite che i politici non entrano nel merito delle nostre vicende private, non ditemi che sono staccati dalla realtà. Gasparri che abbandona i grandi problemi che affliggono l'italia per affiancare l'human research manager del CAI.
Ora mi domando.. Gasparri dove caspiterina* eri quando le donnette di pianezza della principi&co spa cercavano anche la politica per evitare di trovarsi in mezzo ad una strada?
Abbiamo sbagliato tutto, avremmo dovuto partecipare al GF per farci ascoltare
In ogni caso, caro Gasparri, veda il lato positivo, tenendo tutte quelle gnoccolone chiuse nella casa lo stato può risparmiarsi i soldi della vigilanza di un uomo delle forze dell'ordine cadauna.
Tanti altri spunti di riflessione ci pone il comunicato di Gasparri... commentate gente, commentate

*citaz. di Marge Simpson

giovedì 29 gennaio 2009

perchè fa male bere

Va un pochino meglio, forse si riprende. Per mesi non lo aveva più sentito, poi non ricorda esattamente cosa sia successo, rieccolo. Prima una telefonata ogni tanto, poi sempre più cadenziate. E si sa, noi donne soprattutto, ma non solo, facciamo in fretta a prendere delle belle abitudini. Quella voce era diventata quasi essenziale, poco sentimento, solo un’analisi di fatti, deframmentati e poi riassemblati. Del sentimento avevano deciso, prima lei e successivamente lui (qualche secondo dopo) di accantonarlo e di terminare quella storia che andava avanti tra alti e bassi, negli ultimi tempi tanti bassi e pochi alti.
Una notte, uno squillo nel silenzio, una voce alticcia dall’altra parte, la sua. Nessuna deframmentazione e riassemblamento, solo cuore e sentimento. L’aveva colta di sorpresa. La voce alticcia aveva trovato il coraggio di colmare anni di silenzi, aveva messo a nudo pensieri diurni e spesso notturni. Lo aveva accompagnato a casa, telefonicamente, preoccupata per il suo tasso alcolico, sicuramente ben oltre i limiti consentiti e i chilometri che si frapponevano tra lui e il suo appartamento erano parecchi.
Aveva sentito girare la chiave nella toppa, salutandolo lo aveva rassicurato che ne avrebbero continuato a parlare il giorno dopo, non voleva lasciarla, poi un giramento di testa, il tonfo sul letto, l’ultimo proclama d’amore e il clic.
Si era addormentata distrutta, incapace di pensare. Aveva posato il cellulare sul comodino e guardando l’ora aveva realizzato che avrebbe potuto dormire ancora tre ore, tre ore in una notte e sommando l’altra prima dello squillo del cellulare, sarebbero arrivate a quattro forse.
Il giorno dopo e l’altro ancora e ancora le settimane successive non avrebbe quasi più squillato.
Inizia a farci di nuovo l’abitudine e aspetta la primavera, ne ha bisogno, quest’anno più che ogni altro anno.

mercoledì 28 gennaio 2009

il sole, la luna e le nuvole plumbee


Anche stamattina si è messa a piangere. Mi ha avvertita, mentre si infilava gli stivaletti seduta sul pavimento rosso della cucina, con i suoi capelli biondo cenere che le coprivano il viso intenta nel movimento di tirare su la cerniera, la sua voce ha rotto il silenzio mentre versavo il latte nella tazza, "mi sa che mi sta venendo da piangere".
Sembra tutto sincronizzato da qualche mattina a questa parte.
Si è tirata su ed ha immerso la faccia nel mio grembo. Le ho pettinato i capelli con le mani, mi sono chinata e le ho asciugato le lacrime con i polpastrelli. Guardandola negli occhi blu umidi di lacrime ho ripassato la lezione sugli appennini , "1350 chilometri dalla Liguria fino alla Sicilia, monti meno alti delle vette alpine ma più antichi..," "1350 chilometri dalla Liguria fino alla Sicilia" ha ripetuto lei più sommessamente, ma non è per questo che piango, aggiunge, mentre le fossette vicino alle labbra si increspano leggermente fino a formare un tiepido sorriso.
F&U ha il mal di scuola, la capisco. Per anni e anche in certe mattine lavorative, in seguito, ne ho patito anch'io, pur ottenendo dei buoni risultati. Per niente competitiva, del tipo vivi e lascia vivere, ho patito interrogazioni e verifiche scritte, allora compiti in classe.
F&U riesce ad annientarmi nei momenti in cui piange. Sarà la sua corporatura, saranno i suoi occhi azzurri, il suo colorito.. ogni sua lacrima accellera di un battito il mio cuore.
Mentre noi in cucina ci struggiamo e declamiamo la lezione di geografia neanche fosse poesia, ci fa eco l'imbrattatele che canticchia mentre si fa bella in bagno e i trucchi le cadono continuamente per terra e smette di canticchiare per urlare contro Zorba che ne approfitta per usarli fingendo siano delle prede... "ah Nicola tra poco ti vedròòòòòòòò..."
Per alcuni la scuola è patimento per altri è amore.
f&u e l'imbrattatele sono il sole e la luna o meglio rispettivamente la luna e il sole. Io in questo periodo rappresento le nuvole, quelle dense e scure, non quelle da temporale, minacciose.. quelle da tormenta, plumbee appunto.
Meno male che non siamo tutte uguali...
Nicola tra poco ti vedròòòòòò... forza è tardi la scuola sta chiudendo
Dio quanto è bello, sospira, mentre sbatte la porta di casa.
Sbang

domenica 25 gennaio 2009

che abbia un cuore?

Non so cosa riuscite a visualizzare voi, ma sul mio pc la formattazione risulta compromessa. Esattamente cosa sia successo non lo so.
Da giorni sto pensando di allontanarmi almeno per un po'... che il blog abbia una sua intelligenza e percepisca certi miei malumori?
Cerco di capirci qualcosa, dottor red se ci sei aspetto una tua diagnosi.
A tutti gli altri lettori un caro saluto.
Minu

sabato 24 gennaio 2009

accetto se accetti tu


Bene, il prossimo mese io e l'ex comandante dei vigili del fuoco insieme ad altre due persone che francamente non ho neanche memorizzato andremo a stendere la carta d'identità dei soci attivi nel tempio coop di galliate, dovremo scrivere un decalogo, una sorta di tavola di mosè.

Mi piace lavorare in gruppo perchè non ne sono minimamente capace, non sono neanche individualista, semplicemente mi risulta difficile, per questo ho accettato l'incarico, ma ad una condizione, che ci fosse anche il vdf di cui vi ho parlato qualche post fa.

Curioso è che la stessa condizione l'ha posta anche lui. Sicchè io e Bilfrido, lui saccente io per niente trascorreremo insieme una giornata, con noi altre diciotto persone.. speriamo ci siano tanti bilfridi..
Devo ricordarmi di portare martello e scalpello

giovedì 22 gennaio 2009

Un anziano, la bassottina e una bimba


Quando vado a prendere f&u a scuola c'è sempre un cane fuori dal cancello, aspetta paziente insieme a noi. E' una bassottina, con un collarino marrone con attaccato un piccolo fiore di tela, ormai sdrucito, molto kitsch. Non ha guinzaglio, lo sguardo è fisso sui gradini della scuola, non scondinzola neanche quando mi chino a toccarle la testa, si gira un attimo, mi guarda reclinando il capo e poi lo sguardo ritorna fisso sui gradini.
Cerco il suo padrone, mi viene sempre male ad usare questo termine, mi risulta impreciso, non amo i padroni, neanche per zorba mi definisco tale, semmai tutrice, considerando che gli compro il cibo e gli cambio la ghiaia della lettiera.
Più in la, lontano da lei, ai margini della folla dei genitori e parenti che si accalca vicino al cancello, un anziano, incrociamo gli sguardi, torno a posarlo sulla bassottina e poi ancora sull'anziano che annuisce sorridendo.
Escono i bambini ed è la solita tragedia di urla e mani alzate. Ad ogni mano alzata corrisponde un ditino puntato, alla maestra tocca il compito di associare dito e mano alzata. Per la bassottina è diversa la storia, esce una bambina nascosta da un buffo e colorato cappellino, il suo dito punta il musetto alzato del piccolo cane, la maestra associa cane e bambina. Il cane non scondinzola, contrariamente agli altri suoi simili, tantomeno salta. Si limita ad accompagnare la bambina dal buffo cappello colorato all'anziano che continua discretamente a stare fuori dalla folla.
C'è un bacio quasi sussurato tra i due e poi lentamente si allontanano.
quando vado a prendere f&u a scuola c'è sempre un cane fuori dai cancelli, sembra quasi un genitore,

mercoledì 21 gennaio 2009

sempre in tema di politica: la metamorfosi

Ladies and gentelmen.. Daniele Capezzone - anno 2006


http://it.youtube.com/watch?v=7R4OB0YRXF0

e poi non dovrei gioire per Obama???? Ma fatemi il piacere.

America volta pagina


Tom ha scelto un'immagine di un vignettista italiano per esprire il suo pensiero di americano, del Colorado... in bocca al lupo

ps ti arrivano le mie mail? mi tornano tutte indietro... a presto, minu

martedì 20 gennaio 2009

20 gennaio 2009 - Mr. Obama presidente


Estrapolato dal discorso del giuramento del 44° presidente d'America - Barack Hussein Obama

Nelle nostre ore più buie a farci andare avanti è la gentilezza di ospitare uno straniero quando si rompono gli argini; l’abnegazione degli operai che preferiscono ridurre le proprie ore di lavoro piuttosto che vedere un amico perdere il posto; sono il coraggio del vigile del fuoco di gettarsi in una scala piena di fumo, ma anche le cure di un genitore verso il figlio, a decidere alla fine dei conti il nostro destino. Le sfide che abbiamo di fronte possono essere inedite. Gli strumenti di cui abbiamo bisogno per affrontarle possono essere nuovi. Ma i valori dai quali dipende il nostro successo - duro lavoro e onestà, coraggio e fair play, tolleranza e curiosità, lealtà e patriottismo - sono cose vecchie. Sono cose vere. Sono la forza tranquilla che passa nella nostra storia. Quello che ci vuole è un ritorno di queste verità.
Dio salvi l'America...

e visto che c'è butti un occhio anche sull'Italia

categorie protetta? lavoro e carriera assicurata

Devo munirmi di coraggio ed amputarmi almeno un dito oppure trasferirmi all'estero. Come ogni mattina apro la posta elettronica per recuperare le offerte di lavoro e stamattina quello che offre infojob è notevole.. sette, dico sette offerte per le categorie protette.
Oltretutto, molti non sanno che in certi caso la carriera è certa.
E' il caso di una centralinista assunta perchè appartenente alla categoria protetta, in capo a qualche mese è stata spostata nell'ufficio risorse umane, in capo a qualche settimana ne ha assunto quasi il comando.
Per quanto riguarda l'estero, è un'idea che mi è venuta perchè spesso le aziende italiane cercano profili madrelingua, il problema è che all'estero la lingua italiana non se la fila nessuno.
Eh sì devo trovare il coraggio di privarmi di un dito.
Poi c'è l'altra faccia delle categorie protette. Molti enti pubblici tendono ad assumere queste categorie, che nonostante siano titolari di pensione d'invalidità, vengono assunti con contratti particolari, tipo borsa lavoro. Lo stipendio dato loro per circa 20 ore lavorative settimanali è di 200 euro mese, in questo modo chi offre lavoro ha un notevole risparmio e chi viene assunto arrotonda la sua pensione ed in più gli viene offerta la possibilità di uscire di casa e socializzare.
La persona della quale sto parlando ha una pensione d'invalidità di 1500 euro mese, mica noccioline...
Lo so che sto parlando di una guerra tra poveri, ma qualcuno lo deve pur fare.. soprattutto in questi giorni di recessione.
La vostra minu, sempre più impopolare

lunedì 19 gennaio 2009

ancora cinema, ancora lumiere


Riepiloghiamo.
L'esperienza con l'imbrattatele al cinema lumiere di Pianezza la ricordate vero? Per chi ha poca memoria o era distratto cliccate qui.
Poi c'è stata la serata del bambino con il pigiama a righe, multisala di Moncalieri, donnette quasi al completo con l'emogirl e l'imbrattatele. Proiezione iniziata con mezz'ora di ritardo o forse più perchè dopo averci propinato musica a iosa, qualcuno si è alzato ed è andato a protestare, il bello è che nel box di comando della multisala pensavano che avessimo problemi di audio.. risistemato il tutto il film è partito, grosso applauso dai circa trenta presenti (cinque dei quali eravamo noi). Dopo forse neanche cinque minuti si spengono sia l'audio che il video, a quel punto risata seguita da fischi. Neanche allo stadio saremmo riusciti a fare di peggio.
Riparte la proiezione e riusciamo ad arrivare alla fine, quasi senza lacrime. La shoa è storia purtroppo nota, il punto di vista era rovesciato stavolta. La storia era guardata con gli occhi e l'anima di una famiglia tedesca, il cui capofamiglia era un comandante delle ss.
Ieri due donnette e un'amica decidono di fare il bis del cinema lumiere sempre di Pianezza, l'obiettivo è vedere le sette anime. Lo ammetto, non avevo letto nulla in merito, quindi sono entrata nella sala ignorando una benchè minima trama.
L'unica cosa della quale ero a conoscenza era quella che il protagonista sarebbe morto, anzi sarebbero morti entrambi. Entrambi chi? Questo la maschera che ci ha staccato i biglietti non l'ha detto perchè il film lo ha guardato sua sorella, che gli ha raccontato di avere consumato un pacchetto intero di fazzoletti.
Vi sembra normale che una che per una volta evita di leggere recensioni e quant'altro debba venire a scoprire il finale, che poi è anche l'inizio, della storia, dalla maschera del cinema?
Lento, posso soltanto dire che l'ho trovato delittuosamente, disperatamente lento. La sceneggiatura è sapiente ed emozionante.
Will Smith ha un gran bel fisico

domenica 18 gennaio 2009

le donnette di pianezza e i premi

Ringrazio no sex no city per avere pensato alle donnette nell'assegnazione del re dei blog. Devo dire che non amo particolarmente i premi, sarà per quella volta che ho accompagnato il mio ex fidanzato a prendere un ennesimo premio e qualche ora dopo ci siamo lasciati e non l'ho più visto. Ecco da quel momento ho iniziato ad odiare le premiazioni. Quindi sentitamente ringrazio e declino l'invito di andare a ritirare il trofeo.

leggete anche il commento number four (numero quattro 4) all'interno, grazie

sabato 17 gennaio 2009

ora mi tocca leggere le istruzioni, sgrunt


A chi ha avuto il (dis)piacere di guardare con me un dvd comunico che oggi ho comperato un dvd recorder. Non dovremo quindi più nel bel mezzo del film fare a gara a chi arriva per primo al lettore per piazzare una mano sopra che faccia peso e contemporaneamente cercare un libro della giusta misura per assicurarci che per almeno per una decina di minuti si possa procedere nella trama.
Perchè l'ormai vecchio lettore aveva un'autonomia di circa 40 massimo 50 minuti, dopodichè viaggiava a singhiozzo e l'unico modo per farlo ripartire era quello di assestargli una poderosa botta sopra e mettergli un giusto peso. Per un mese ho cercato la solitudine dei numeri primi, poi durante la visione di un film l'ho trovato, era ancora sistemato sopra il lettore.. (a casa mia di rado si spolvera ;)Ora non mi resta che leggere le istruzioni del nuovo futuristico acquisto, sembra che legga tutto ma proprio tutto, per capirci anche quelli che mi passano taroccati, è dotato anche di una porta usb e di una memoria esagerata per registrare gli intelligenti programmi e film televisivi.
Mi sento male solo a vedere il libretto delle istruzioni.
Perchè ci sono giorni in cui mi devo volere così male?
www uomo (magari anche bello) in grado di farmi funzionare il lettore dvd cercasi, in cambio offro la visione di - non è un paese per vecchi -.

la coop sei tu


Mentre aspetto il mio turno penso che prima o poi dovrò decidermi a prendere parte ad uno dei corsi di tl, quello del public speaking. Timida, sono fondamentalmente e totalmente timida. Soprattutto quando devo prendere la parola davanti a più persone. Dovrò parlare a circa venti persone e il cuore sembra voglia balzarmi fuori dal petto, ho paura che lo notino, sembra quasi mi muova in avanti la maglia lilla. Mi trema la voce, vorrei provarla dicendo una qualsiasi cretinata al mio vicino, mi trattengo, vorrei scappare, non lo faccio. Penso vadacomevada e mi lancio nella presentazione: chi ero, chi sono e cosa desidero. Fatto.
Alla prima pausa si avvicina uno dei mie compagni di corso di formazione, si complimenta dicendo “si vede che sei abituata a parlare in pubblico è stata la presentazione più sciolta e simpatica, ma quante cose sai?” Spero non mi prenda in giro intanto dispongo le piume della coda, una simpatica e sciolta pavoncella. Certo che detto da lui che ha aperto per primo il giro di presentazione mi fa sorridere, lo ha aperto esordendo “inizio io perché sono timido e se aspetto me la faccio addosso”, chiudo la coda e mi godo la giornata.
Non aveva senso la mia paura. Non è la prima volta che mi ritrovo con questi compagni di cooperativa, che coop chiama soci attivi. Sono quasi tutti pensionati, ognuno ha un vissuto ed esperienza diverse. Ci sono camionisti, professori, sindacalisti, persino un ex comandante dei vigili del fuoco, sapiente e un tantino prolisso ma con un’ottima proprietà di linguaggio. Siamo tutti sfacciatamente propensi verso sinistra e qualcuno come me non sta neanche più a sinistra, ma sicuramente ed ovviamente mai si sposterà né a destra tantomeno in centro. La moderazione la riservo solo nella scelta del prosciutto.
Ci vedesse il presidente della lega coop: noi siamo la cooperativa! Siamo o meglio sono gli unici che credono intensamente ai valori dell’aggregazione. Qualcuno di loro ha partecipato negli anni settanta alla raccolta firme e soldi per cercare di convincere il comune di collegno ad assegnargli un terreno incolto, in quella che una volta era periferia della cittadina. Hanno lottato contro i commercianti, veri ostracisti della cooperativa. In pochissimi giorni hanno raccolto ben mille firme. Facevano proseliti nelle fabbriche, durante le pause pranzo. Le hanno presentate al sindaco, ha nicchiato, ne hanno raccolte altrettante e ancora di più. Il sindaco ha ceduto loro il terreno ed è nata una delle prime cooperative del Piemonte. Ora coop è una delle più importanti catene distributive, fa attente operazioni di marketing e talvolta dimentica il suo passato. Meno male che ci sono i soci attivi a ricordarlo. Propongono progetti, sono il polso del territorio, distribuiscono l’invenduto, elargiscono contribuiti ad associazioni culturali. I soci attivi sono, tolta la sottoscritta che è un’infiltrata, uno spaccato della società degli anni settanta, che crede ancora nella solidarietà e nell’aggregazione come fonte di risparmio e come canale d’integrazione.
Ci sono Giuseppe e Carmelina, belli entrambi, marito e moglie, talmente affiatati che si somigliano. Mi racconta Vittoria, ex professoressa di educazione fisica, che prova invidia per loro, perché sono incredibilmente belli ed innamorati. Mi racconta di quando vanno a fare servizio alle feste dell’unità, diciassette giorni di seguito, a cucinare braciole. Mi dice che è l’unico periodo in cui li odia perché l’odore sale fino al suo terrazzo e la nausea al punto da diventare vegetariana per un mese. Poi c’è lei, ex professoressa che si vanta di non avere mai alzato la voce con i suoi alunni, è sempre bastato uno sguardo, ancora adesso lo conserva, per fortuna per me ha simpatia, quindi quando mi parla e mi guarda mi sorride spesso. C’è Lido, toscanaccio, parla e ride, ridono anche i suoi occhi, è contagioso. Si sistema vicino a Carlo che al contrario è terribilmente serio, pondera ogni parola che dice, viene da credere a tutto quello che afferma, non fosse per Lido che lo contraddice dandogli forti colpi di mano sulle spalle. Poi c’è Mario, seduto vicino a me, voce bassa e profonda, non conosce sorriso, la vita è serietà. E’ premuroso e per tutta la giornata toccherà il calorifero dicendomi, stia tranquilla sono ancora caldi.
Giornate come quella di ieri aiutano a trovare un senso alla mia stessa vita..

sempre in tema di social card parte seconda


Inutile aspettare il pin, è passato un mese e nessuna avvisaglia del codice a quattro cifre, in compenso telecom è contenta perchè la mia genitrice pensava che stressando me telefonicamente arrivasse prima.
Ho provato con insuccesso ad eseguire la preregistrazione sul sito di poste italiane per visualizzare il credito della carta stessa. Chiamo quindi il numero verde, mettere in preventivo circa un'ora di attesa perchè ai primi tentativi vi diranno che il numero è disabilitato o irraggiungibile. Accendete un cero a santa rita o qualsiasi altro santo, sperate che nel frattempo l'anziana genitrice non vi chiami per l'ennesima volta e sperate.
Se siete credenti nonchè praticanti nel giro di poco dovreste riuscire a prendere la linea, per una miscredente come me è stato un pochino più arduo ma la procedura è riuscita. Vi chiederanno il numero stampato sulla s.c. e qualche dato anagrafico, se darete le risposte giuste vi diranno se la s.c. è stata caricata o meno. Alle vostre lamentele sul mancato arrivo del pin, vi chiederanno di avere pazienza e contemporaneamente faranno anche un gesto poco nobile, fortunato chi non ha il video telefono.
Comunicherete all'anziana genitrice che possiede ben 120 euro, lei esulterà perchè d'improvviso si sentirà incredibilmente più ricca ed esultando vi chiederà di accompagnarla subito a fare la spesa perchè ha il frigo e la dispensa con l'eco.
Caricate in macchina mamma e s.c. ed avviatevi presso un centro commerciale abilitato. Io gioco in casa e vado alla cooperativa ovviamente rossa detta coop. Chiedo prima di fare la spesa al capo negozio se è proprio necessario avere il pin, lui di rimando mi fissa serio e formula la domanda crea-panico doppio (in me e nella a.g. leggi anziana genitrice): "non necessariamente è indispensabile, dipende da come il sistema legge la carta, sei passata a farla abilitare alla posta?"... "Abilitare alla posta?" scandisco bene le parole sbarrando gli occhi e lasciando la mandibola appesa non appena finisco di formulare la frasedomanda.
"Ovvio" rimanda lui, "molti possessori di s.c. sono venuti qui pensando di potere effettuare la spesa e poi si sono resi conto che nonostante ci fossero i soldi non era stata abilitata", e aggiunge "come le carte di credito, occorre farle abilitare."
Penso sia pazzo o pazzo il sistema o pazza io che mi presto ai giochetti di propaganda del governo. Decido che la spesa la si fa lo stesso e nella peggiore delle ipotesi pagherò io. Per non mettere in crisi la cassiera passo solo un pezzo della spesa e chiudiamo il conto. Il sistema la legge come carta di credito, non occorre quindi il pin ed è abilitata anche senza passaggio poste. Vorrei chiedermi come mai alcune sì alcune no, decido di non chiedermelo, sono già abbastanza stressata. Tutto fila liscio, sul conto ora non ci sono neanche cinque euro.
Allora riassumendo la procedura è questa:
dopo due giorni lavorativi la carta DOVREBBE essere caricata con i soldini
accertarsi chiamando il numero verde 800666888 oppure pre registrandosi al sito www.poste.it/carta_acquisti
andare al centro commerciale ed effettuare la spesa, consegnare subito la s.c. alla cassiera e contemporaneamente informarla del saldo della vostra s.c. (operazione in piena privacy se non avrete la solita coda dietro di voi)
Questo passo è molto importante perchè una parte della vostra spesa potrà essere pagata con la s.c., quindi la commessa quando passerà i prodotti dovrà fare attenzione al sub totale, quando arriverà alla cifra presente sulla carta chiuderà il conto e vi chiederà di firmare lo scontrino. Dopodichè passerà eventualmente gli altri articoli che saranno saldati in contanti o come meglio preferite.
Semplice no?

giovedì 15 gennaio 2009

carnevale alle volte gioca d'anticipo


Vi prego non mi nominate i dipendenti pubblici, oggi mi sento di difendere Brunetta (e questo è tutto dire!) . Dopo avere fatto un raus ad assessori e sindaco in merito ad un cantiere di lavoro (avevo postato tempo fa proprio qui) riservato ai disoccupati della mia città, per il quale avevano assunto immagino i loro beneamati, infischiandosone della chiamata pubblica.. ieri ricevo una mail dalla segretaria del sindaco con oggetto: lavoro. Caspita penso, che carini! si sono ricordati di me...
Nel corpo della lettera mi si informava che avevano testè ricevuto delle offerte di lavoro, richiedevano il diploma di ragioneria e solertemente avevano pensato a me. Apro l'allegato e quasi stentavo a credere, il carnevale deve essere arrivato in anticipo ad Avigliana. Sono riusciti a passare allo scanner un fax (il documento testè arrivato), riducendolo ad un formato di tipo .pdf.. (quindi ci hanno anche lavorato!!!)
Il pdf non era altro che un informativa della Metis (società interinale) inviata di concerto ai vari capi del personale di enne aziende e anche al comune (mah?) e pubblicizzava tre profili di donnette in cerca di lavoro
Minu furiosa sono diventata.
Nel mio solito nano secondo ho risposto alla segretaria del sindaco puntualizzando che io CERCO lavoro e sfortunatamente NON SOMMINISTRO lavoro e in ogni caso chiedevo urgentemente un incontro con il sindaco.
Siamo ormai alla frutta, ovunque ci giriamo marciume.
Mi ha offesa il fatto che chi ha la fortuna di avere ancora un posto di lavoro, soprattutto nella pubblica amministrazione, lo offenda lavorando in questo modo.
La signora in questione dimentica che è una mia dipendente, e pertanto, siccome non sono contenta del suo operato, chiederò le sue dimissioni al sindaco della mia cittadina... ECHECAVOLO!

mercoledì 14 gennaio 2009

la verità? solo dagli ubriachi e dai bambini



Tom, il nostro corrispondente dall'estero mi manda due foto che puntualmente pubblico.
Io non aggiungo commenti, quelli metteteli voi se volete

Io sono un protagonista, non una comparsa


Il protagonista Silvio B...erlusconi ha dichiarato che non andrà alla cerimonia d'insediamento di Barak Obama. Personalmente tiro un sospiro di sollievo perchè così ci eviterà un'ennesima figuraccia.

«Gli faccio veramente - ha aggiunto - tutti gli auguri più di cuore che posso, che possa veramente fare bene e trovarsi bene con la squadra che ha messo in campo e che mi sembra una squadra affidabile»

Considerando che per lui tutto si riduce al calcio, io invoco una preghiera, una supplica, una speranza.
Desidererei che qualcuno tirasse una pallonata in fronte al protagonista italico, forte al punto da provocargli un trauma cranico tale da renderlo inoperativo per diciamo... almeno quattro anni.
Mi rivolgo alla squadra avversaria del nostro bel paese, quella dell'opposizione, insomma quella del maancheman.
Mettete il protagonista della squadra di governo in porta, sistemate bene il pallone.. prendete bene la mira e centrate e noi (donnette, affini, seguaci, amici, amanti, cugini, zie etc etc..) faremo la più bella ola che sia mai stata eseguita fino ad ora. Naturalmente subito dopo la partita, troverete un bel bus, saliteci e ... buon viaggio anche a voi! Troverete sul cruscotto un biglietto di sola andata per l'Alaska, salutateci i pinguini.

ps: fate tirare Tonino, l'unico personaggio affidabile (a mio avviso naturalmente) della squadra dell'opposizione, mannaggia per l'argomento tav, su quel punto c'è ancora da lavorare

martedì 13 gennaio 2009

orgoglio e bouganville



ho il numero 94, servono l'88. il display visualizza il 94 e contemporaneamente la commessa al banco gastronomia si guarda intorno ripetendolo a voce alta, incontra il mio sguardo e la mia mano che agita il numero in aria. Facessi almeno un ambo penso sorridendo. Poso il numero nel cestinetto di vimini stracolmo di altri foglietti di carta. Chiedo due etti di prosciutto cotto, ha preferenze chiede? Ogni volta la stessa storia, mi faccio elencare i prezzi e la qualità, poi resto nel mezzo, sono una moderata del prosciutto io. L'ultima immagine che ho è quella del prosciutto posato sul bancone e un coltello che ranca via il grasso, proprio la parte che piace di più.
Mi immergo nei miei pensieri, perchè anche al banco gastronomia si può abbandonarsi in pensieri di tipo fitto fitto.
Penso che ultimamente tendo a fare scorrere la vita, senza impegno. Ogni giorno è in fondo uguale al precedente e domani sarà uguale ad oggi. Nessuno sforzo aggiunto. Ho in sospeso diversi impegni, piccoli impegni. Non richiedono grandi sforzi, eppure tendo a protrarli rimandandoli all'indomani.
Li ho anche appuntati su un foglio che ho appeso al frigorifero di casa.
Ogni giorno invento una scusa, mi sto difendendo dalla vita, mi sto trincerando tra quattro mura. Trovo che puzzi anche l'aria in questo periodo.
Qualche giorno fa ho letto sulla stampa che la vita sulla terra avrà fine nel 2012, sembra a causa del sole, ho pensato che la mobilità mi consentirà di vivere fino ai primi mesi del 2010, dopodichè mi rimangono ancora circa diciotto mesi e poi il nulla. Sarà un'ennesima bufala, dovrebbero essere seri, perchè potrei fissarmi dei nuovi obiettivi in tal caso. Sono proprio stanca, la vedo dura in questo periodo. Spero che la bouganville sopravvivi al freddo anche quest'anno. L'ho piantata circa tre anni fa. Quasi non volevano vendermela quando hanno saputo che l'avrei piantata sul mio terrazzo, esposta al vento della valle di susa. Il vivaista quasi mettendo le mani avanti aveva scosso la testa. Io testarda l'ho pretesa, in fondo sono dodici euro e pazienza se durerà poco gli avevo risposto secca e seria.
Sono tre anni che fa bella mostra di se, quest'anno ha anche messo un sacco di fiori, il terrazzo si è tinto di viola. L'ho preso come un buon auspicio. Sono ritornata dal vivaista con la scusa di prendere altri fiori e gonfiandomi il petto di orgoglio gli ho detto che la sua bouganville mi stava dando enormi soddisfazioni. Mi ha guardata stranito, in modo quasi stizzoso mi ha risposto.. certo che se d'inverno la copre e la mette al riparo dura di più. Ma quale riparo, anche la mia bouganville deve adeguarsi al mio stile di vita ultimo, le cose occorre lasciarle andare, l'acqua deve scendere a mombasa, non possiamo mettere argini alla natura.
Ogni anno le prime foglie verdi della mia bouganville le vivo come un buon auspicio, le mie piccole porta fortuna, il primo fiore merita addirittura un brindisi. Mi verso del limoncello e brindo al fiore viola porpora.
Oltre il prosciutto? Signora? Signora? Qualcuno mi tocca.. riemergo bruscamente dai miei pensieri questa volta più fitti del solito, quasi mi spavento. Mi tagli anche del lardo grazie, un etto.

lunedì 12 gennaio 2009

alleggeriamo un pochino l'atmosfera


Tra non molto il panorama politico potrà essere arricchito da personaggi di grande calibro, il cumenda e la marini. Entrambi nelle liste del pdl. L'alba parietti invece conta di affiancare il maancheman del pd meno elle
Sarà il momento per scendere in piazza tutti insieme per saltare di gioia cantando e ballando?
Pensateci, tutto questo bombardarci sul fatto che scenderà in piazza ora la marini ora la parietti ora il cumenda non sarà terrorismo psicologico?
Come a dirci, fate attenzione, potrebbe andarvi peggio, andate predicando "il vogliamo volti nuovi nella politica", bene potrebbero capitarvi marini, parietti e cumenda. E' come fare passare il messaggio "accontentatevi di ciò che avete oggi", una sorta di mai lasciare la strada vecchia per la nuova. O no?

A mia sorella


Oggi avrei voluto scrivere di Luna, ci ho pensato questa mattina mentre aprivo gli occhi. Oggi avrei voluto scrivere di quando ha terrorizzato gli invitati alla festa di celebrazione del nuovo prete. Poi ho acceso il computer ed ho letto che Luna non c'è più ed ho pianto e immagino come ancora una volta ti senta tu e soprattutto Gianni.
Allora mi è venuto in mente il modo in cui la Befana, due anni fa ha cercato di consolare le mie piccole donne. La pubblico per te.
Un abbraccio,
sorata

Carissima Francesca e carissima Roberta,

sono molto dispiaciuta della perdita del vostro gatto Milk e passare nella vostra casa e non trovarlo più mi ha molto rattristata, sapete Milk è l'unico della vostra famiglia che sia mai riuscito a vedermi ed insieme abbiamo gustato il latte e biscotti che sempre negli anni mi avete lasciato.
So che ora siete tristi … ma voglio svelarvi un segreto segretissimo, non dovete svelarlo a nessuno, promessa?
Dite giurin giuretta con le mani in alto!
Fatto?

Allora, esiste un posto oltre le nuvole, vicino vicino alla costellazione dell'orsa maggiore, dove vivono tutti insieme gli animali che sono appartenuti agli esseri umani. Io li osservo, quando volo con la mia scopa, mi nascondo dietro gli alberi del loro regno e li guardo.
Hanno prati immensi pieni di fiori dove corrono felici e giocano giocano … perdindirindina quanto giocano!
Ci sono gatti, cani, cavalli e tanti altri animali, tutti vivono insieme senza litigare.
Vi state chiedendo .. ne sono certa, ma chi si prende cura di loro? Chi porta loro il cibo? Chi li accarezza? Chi racconta loro le storie?
Gli angioletti!
Ci sono i bimbi del cielo, i bimbi in attesa di nascere e quelli che purtroppo
non ci sono più sulla terra perché le guerre, le malattie e gli incidenti
li hanno portati via dai loro genitori.

E' un vero paradiso questo posto e Milk ne fa parte .. l'ho visto!
Sdraiato da vero leone all'ombra di un albero, vicino a lui un gattino nero
con le quattro zampette bianche … sembrava quasi che si raccontassero delle storie.

Vivete serene mie care bambine, Milk è stato coccolato da quando è nato fino a quando ha chiuso gli occhi … non abbiate rimpianti, gioite e ricordatelo per sempre, racconterete un giorno alle vostre bambine tante storie su di lui, fatelo vivere nei vostri cuoricini sapendo che esiste un posto meraviglioso tra le nuvole, tra le stelle .. dal quale lui può osservarvi e nel contempo vivere felice
senza che le malattie assalgano ancora il suo bel corpicino.

Quest'anno non vi ho portato dei dolcini, perché in questa casa ne siete già piene … e poi ve li ho già lasciati nella casa del vostro papà e della vostra nonna.
Ho scelto per voi dei libri, qualcuno di cucina e qualcuno con racconti sugli animali.
Leggeteli insieme a quella pigrona della vostra mamma, quando si lamenta che è stanca e che vuole spegnere la luce … chiedetele con dolcezza di leggervene qualche pagina, vedrete che dietro pagamento di un bacino non si potrà rifiutare.

Buon anno, piccole.
Vi auguro tanta allegria e serenità.

Fate una promessa a questa scorbutica befana?
Si?

Allora, in alto le mani e dite giurin giuretta …
Fatto?

Ancora una volta!

Bene …

Allora con la mano destra alzata promettete che farete di tutto per portare allegria, serenità ed armonia in ogni ambiente: ai giardinetti, a scuola, all'oratorio, a scout, a pallavolo, al corso di disegno … (caspita quanto disegnate bene! Complimenti)
Ma soprattutto promettete di volervi sempre bene …

La formula magica è:

Prometto di volere bene alla mia sorellina,
di difenderla e incoraggiarla quando si sente triste,
di non dire a nessuno i segreti che lei mi confiderà,
di asciugare le sue lacrime quando piangerà
e di ridere con lei sempre e per sempre.

Vi voglio molto bene,
la befana.

giovedì 8 gennaio 2009

Libri: criteri di scelta


le librerie sono luoghi irresistibili per una curiosa come me. non sono attratta dalle classifiche top ten, il titolo è il primo elemento che mi attrae.. bel titolo? zacchetè e il libro salta tra le mie mani. Seconda e quarta di copertina vengono lette in un batter d'occhio (velocemente), se conformi alle aspettative del titolo, il posto nello scaffale di casa è quasi assicurato. Se dubbiosa vado sul design, ossia i disegni, le immagini, i colori etc delle copertine.
Una volta arrivati a casa devono superare la prima prova toilette.. lettura fitta fitta mentre sono intenta in altre funzioni (non mi addentro, avete capito no?). Se superata la prova è quasi assicurato che il contenuto venga letto in breve tempo, altrimenti il libro tende a stazionare quaelà per casa. E' anche vero che di tempo grazie all'imbrattatele e fichi&uova non ne abbia tanto, ma questa è forse solo una scusa.
Il proposito di quest'anno? E' mangiare tutti i libri lasciati in sospeso.
Ho inserito nel blog l'elenco di libri che mi sono prefissa di leggere nel corso dell'anno, quelli che stazionano quaelà. Per i primi due obiettivo raggiunto. Stasera andrò con il terzo. Voi come scegliete i libri?

ma quale zelig.. il tiggì è il vero cabaret!


Ecco oggi ho capito perchè trepidamente aspetto ora le otto di sera e ora l'una e trenta del pomeriggio. Sono un'assidua spettatrice del tiggì di stato, quello sul primo canale. Leggermente meno gossip rispetto a quelli del gruppo di mediaset, i cabarettisti sono invece sempre gli stessi.
Sono convinta che seguano dei corsi su come fissare la telecamera, Gasparri fatica a tenere dritta la convergenza di entrambi gli occhi, ma se la cava bene. Pianati, Donadi e Castelli preferiscono lo sguardo verso il vuoto. La palma d'oro le donnette lo assegnano ex equo a Capezzone e a quello della lega con gli occhi azzurri del quale propriomisfuggeilnome.
In quanto al vero e proprio cabaret oggi due numeri mi hanno esaltata e spinta a scrivere questo post. Uno è stato quello di Scajola, che continua a rassicurare il popolo italiano "nessun allarmismo per l'economia del nostro paese" rassicura con un mezzo sorriso ebete e poi in linea con il tengo famiglia italico, mette le mani avanti e dice "qualora il gas mancasse per lungo periodo sarebbe un vero problema per il nostro paese"... !!???!!!
L'altro numero è stato quello del mio amato ministro tremonti, secondo solo al suo padrone, oggi però ha tentato il sorpasso. Ospite come rappresentante del governo italico in terra francese, insieme a Sarkozy, all'angiolina Merkel e all'ex premier britannico Blair al convegno nuovo mondo, nuovo capitalismo detta la sua ricetta per uscire dalla crisi. Elenca i sette mostri che vorticano su di lui nelle fredde notti romane: collasso del mercato del credito, collassi di borse, bancarotta bancaria.. e infine titola il suo pensiero "occorre la logica del legal standard!". Lui parla di legalità???!!!??? Parla di bancarotta come rappresentante di un paese che ha depenalizzato il reato di falso in bilancio e tenta di depenalizzare anche quello della bancarotta?
Allora, ditemi: abbiamo o no i migliori cabarettisti sui tiggì di stato e non?

mercoledì 7 gennaio 2009

mia nipote è un'artista, sua mamma dice invece che è solo svampita

fatto sta che stamattina io e giulia avremmo dovuto andare da Simona. Simona non è una donnetta di pianezza ma è stata promossa a pieni voti al ruolo di donnetta per il suo coraggio e la sua intraprendenza.

Ha cresciuto da sola una bella bimbetta che ora ha circa dieci anni, lei non ne ha neanche 28. Ha completato gli studi diplomandosi a pieni voci al liceo scientifico, poi ha seguito il suo cuore. Ha sempre voluto fare l'estetista, quindi ha trovato lavoro in un centro estetico e successivamente ha fatto il suo bel corso.
Il 4 ottobre dello scorso anno, 2008, ha aperto il suo centro. Uno dei più belli che io abbia mai visto. Simona ha un grande gusto estetico e non c'è nulla nel suo centro che sia messo lì per caso, tutto è stato studiato e voluto.
I suoi massaggi resusciterebbero anche un morto, devo dire che quando capito io tra le sue mani finisce sempre che ridiamo e parliamo fitto fitto, sicchè musica e candeline, pietre calde e profumi sparsi nell'aria potremmo proprio evitarceli, perchè ci rilassiamo della presenza reciproca.
Alle mie nipotine quest'anno per natale ho regalato benessere, uno perchè è stato un regalo veloce veloce, il tempo di porgere i soldi e prendere il biglietto, l'altro perchè Simona merita un aiuto e anzichè aiutare un commerciante qualsiasi e disonesto (vero Nikka?) ho aiutato una grintosa e coraggiosa ragazza.

Torniamo a Giulia, l'artista di famiglia, intanto l'altra (l'imbrattatele sua cugina) la facciamo crescere ancora un po'.
Appuntamento ore 10 a circa 15 chilometri da casa nostra. Guardo fuori e il paesaggio è incantevole sì, l'auto è sepolta dalla neve e le strade impraticabili.
Mando di buon ora un messaggio in contemporanea a Simona e a Giulia per disdire l'appuntamento.
Qualche minuto dopo un messaggio di ritorno da Giulia ... "pensi che le strade siano brutte?"
Queste le foto della casa di Giulia oggi nella prima mattinata.
Artista o svampita?
Geniale!

martedì 6 gennaio 2009

Williams


Ogni volta che apro la mia posta elettronica e ci trovo dentro william, anche se sono di profondissimo umore grigio, riemergo e mi rallegro.
William è uno dei padri fondatori dell'avigliana gas. William è un omone alto un metro e novanta, quasi una volta e mezza minu.
William scrive esattamente come parla, i suoi pensieri vengono catturati dai tasti del computer e tramutati in lettere, volete farvi un'idea di chi sia realmente william o williams come lo chiama giulia, o più semplicemente willy.. già ma willy a lui non piace più e alla soglia dei cinquantanni ha deciso di farsi chiamare dignitosamente e chiaramente William

Buona sera Gente,
Buone fatte feste?
Avete la dispensa un pò sfornita?
Ok, se la cosa puo interessarvi il GASAVIGLIANA mette in pista diversi
ordini, tra i quali quello della carne.
A chiunque potesse interessare, il giorno 17\01\09 vorremmo fare la
prima consegna 2009 e, quindi, dovrei avere tutti gli ordini entro il
martedi max il mercoledì precedenti.
Nota del tutto personale:
non ho mai ricevuto nessun ordine
per il fornitore "SCAGLIA" di Bruere!
Vi vorrei ricordare che è un nostro buon fornitore, e non sarebbe male
sfruttarlo un pò di più.
In oltre, sia "Scaglia" che "Calvetto" hanno in stalla e sul bancone
suino di ottima qualità, allevati "all'Italiana", e, scusate se è poco,
mica dico cotica!!!
Aimone è sempre lì per fornirci carne bianche ( pollo, coniglio e
faraone), proprio come Scaglia che in più può fornirci della carne di
tacchino, mentre i fratelli Calvetto hanno già dimostrato la loro
bravura per gli insaccati ( Salami, coppe,cotechini, salsicce,etc etc)
Spero di avervi ricordato tutto (lo so che è per lo meno strano sentir
parlare di ricordo da uno smemore come me!!) e, quindi, vi saluto ed a
presto
William

lunedì 5 gennaio 2009

Potere dei media



Ci sono stati giorni durante la lotta aziendale, in cui, le donnettedipianezza hanno scritto alla madama mercedes bresso (governatore regione piemonte) per spiegarle cosa stava succedendo all'ultima azienda farmaceutica torinese. Avevamo suggerito ai nostri sindacalisti di farlo "per conto loro" ma continuavano a prendere tempo. Così parte del loro compito è stato svolto dalle donnette.. Mando dal mio indirizzo di posta elettronica un'accorata richiesta di aiuto al governatore. Passa un mese nessuna risposta.
Poi un giorno a qualche sindaco d'italia viene in mente di retribuire i lavavetri per eliminare il racket che c'è alle spalle di questi omini muniti di secchio e spazzola tergi vetro. L'illuminazione: scrivo ad un forum della stampa, pubblicano quanto segue e il giorno dopo il miracolo.
Apro la mia cassetta di posta elettronica e ci trovo la risposta del governatore della regione piemonte, la madama mercedes bresso! Potere dei media

Da La stampa.it FORUM - settembre 2007

AVREMO UN FUTURO
impiegate ed elettrici deluse


Ringraziamo anche noi il Sig. Boglione per avere contribuito a toglierci da una situazione d'empasse dalla quale proprio non riuscivamo a venirne fuori.
Chi scrive è un gruppetto d'impiegate di una multinazionale farmaceutica, che sta aspettando la presentazione del piano aziendale per poi fare fagotto e lasciare i locali.
Il nostro management da diverse settimane sta lavorando a Milano e forse, diciamo forse, inviteranno anche noi a seguirli, perchè ormai Torino è sempre più periferia di Milano e per una grossa azienda non è dignitoso vivere nei sobborghi, e così come nell'ottocento i capi famiglia si spostarono in America per cercare fortuna, i nostri dirigenti hanno iniziato a spostarsi e presto, forse, non appena si saranno sistemati, chiameranno il resto della famiglia aziendale e li sistemeranno nella nuova casa.
Ma il resto della famiglia, loro dimenticano, ha a sua volta una famiglia, fatta di mariti, di mogli, di figli e in qualche caso di madri senza marito e con figli da mantenere.
Che fare?
Abbiamo qualche settimana addietro chiesto aiuto all'amministrazione della cittadina dove sono siti i locali, affinchè ci aiuti a ricucire il dialogo con i nostri padri..., qualcuno di noi si è spinta più in là ed ha chiesto aiuto al governatore di Torino, madame Bresso.. ma probabilmente deve esserci un'epidemia di otite, perchè nessuno ha sentito le nostre urla di aiuto.
Ma oggi è un gran giorno.. il Sig. Boglione ci ha illuminate. La strada percorribile è proprio la strada, il semaforo. Abbiamo pensato che tutte insieme, magari le più disperate, perchè nelle guerre dei poveri c'è sempre il cavaliere più coraggioso e quello che ancora spera che la battaglia non abbia inizio, che le cose cambino.., bene abbiamo pensato di munirci di secchio e spazzola, sceglierci un bel semaforo, magari proprio nella cittadina dove l'azienda ha vissuto e si è ingrandita negli ultimi venti anni, e lavare i vetri delle macchine.
Magari stando sulla strada, ferme ad un semaforo, lavando i vetri delle auto in sosta, potremmo avere più possibilità di ricollocarci, i nostri nuovi datori di lavoro si sporcheranno i loro vetri per avere una scusa per vederci, selezionandoci senza esporsi.
Grazie Sig. Boglione, grazie Sig. Chiamparino.
Stiamo organizzandoci.. saremo riconoscibili perchè porteremo un cartello appeso al collo con su scritto "ex lavoratrici di una multinazionale farmaceutica.. ieri a Torino oggi a Milano".

viva il re!


ma quanto è avanti il blog delle donnette?
il principe plumbeo e le sue donzelle, il principe danzante e il suo amato tango.. ed ora Emanuele Filiberto che danza sotto le stelle.
Muoio dalla curiosità. Vorrei guardarli negli occhi, uno ad uno, i nostalgici della monarchia.
Il mondo è in piena recessione e mediaset è pronta a sganciare un sacco di eurini per Beckam ospite al grande fratello e nei vari contenitori del gruppo, diosolosa quanto rai (noi) sborserà per il principino danzante per fargli muovere il culetto e le gambette al sabato sera.
Voi siete ancora fieri di essere italiani? io non tanto.. nuova zelanda accettami chiedo asilo politico!

sabato 3 gennaio 2009

Torino 17 dicembre 2005 - Corteo notav porta susa – parco della pellerina


Per motivi di tempo scegliamo di dirigerci direttamente al parco della pellerina. Siamo in cinque sulla piccola panda bianca (modello vecchio). Francesco è munito di telecamera e di allegria, ha fatto tanti capricci ed ora è con noi, la sua altezza gli permette una migliore visuale, la nostra meno, la mia ancora meno meno, ma tant’è e sono contenta ma proprio tanto.
Noi quattro, Gianni, Giulia, Paolo e io abbiamo solo la nostra allegria, parliamo per tutto il viaggio senza stancarci, cinque bambini in gita. Io e Gianni proviamo a cimentarci nei balli della valle.. due giri, inciampiamo, ridiamo ancora. Compro la bandiera notav, ben cinque euro lasciati al sostentamento dei presidi, diventerà la mia mantella durante ogni uscita con il popolo dei facinorosi e degli sfaccendati.
Il diciassette dicembre 2005 viene dopo la marcia del 16 novembre, la bussoleno-susa. Quella interminabile, quella che quando i primi arrivavano in susa, noi ultimi dovevamo ancora partire (sempre ultimi, come durante le traversate da valle a valle che facevo da ragazzina, quelle in cui Bruno per farmi camminare mi prendeva a calci nel sedere e rideva di gusto, fino a perdere lui le forze). Quella con la scritta NOTAV formata da paletti di legno che campeggiava in una fattoria di Foresto, una borgata vicina a Susa. Oggi rimane ben poco di quella fattoria, la dora lo scorso autunno ha portato via gran parte del terreno. Viene il magone a passarci in macchina, mi viene il magone ogni volta che vado in alta valle. E’ un immergersi profondo in quello che è stato, in quello che potrà essere. E’ lo stesso magone che provo affacciandomi dalle terrazze delle Sacra di San Michele, è il vedere il territorio già stuprato da due provinciali, un’autostrada proprio nel mezzo delle due. E’ l'immaginare la linea ferroviaria quadruplicata e protetta da alti muri di cemento, proprio quelli inguardabili che scorgi percorrendo la torino-milano.
E’ il 17 dicembre 2005 e oggi non c’è spazio per il magone, oggi stiamo scrivendo la storia, la mia storia. Sale sul palco Marco Paolini, il cappello da ferroviere in testa, racconta che suo padre è stato un ferroviere, che la sua infanzia l’ha trascorsa tra i monti e che la ferrovia ha sempre dato da mangiare alla sua famiglia. Ma l’alta velocità, l’alta capacità non sono nel suo sangue. Ci parla di acqua, di privatizzazione, non capisco appieno.. lo capirò in seguito. Mi innamoro di lui, guarderò nei giorni successivi il Vajont, poi Ustica, poi il Sergente nella neve.. tutto quello che lo riguarda e nei tuoi tutun tutun io inizierò il mio percorso interiore.
Dopo di lui, insieme a lui sfileranno Dario Fo, Franca Rame, Marco Travaglio e Beppe Grillo. Con loro parte del popolo della valle di Susa, territorio italiano e francese. Sindaci di oltralpe. Ci sentiamo ben rappresentati, poche volte capita. Loro sono la nostra voce, le nostre urla, le nostre speranze.
Inizia a fare freddo, lo avvertirò di più quando mi sposterò dalla folla. Si alza il vento. E’ pieno autunno, il vento raccoglie le foglie da terra e le sposta in alto, proprio sopra di noi, sopra al palco. E’ un vorticare di foglie secche, anche il cielo ha preso i colori della sera, il rosso che si tinge di mille sfumature. Ci ritroviamo tutti insieme a spostare lo sguardo dal palco al cielo. E’ magia, io c’ero.
Grazie Marco.

venerdì 2 gennaio 2009

Il principe plumbeo – quarta parte – la disfatta



Al ritorno da Venezia, il principe plumbeo si ritrovò solo nel regno edificato su quelle terre che sarebbero diventate qualche secolo più avanti sabaude. Il resto della corte si era trasferito nel territorio del re Alboino. La diafana nonché bionda cortigiana raccolse i suoi abiti e si trasferì oltralpe portandosi dietro il poco burro rimasto; la cortigiana selezionatrice di serve chiese il trasferimento e così tra le pretendenti rimase solo l’ufficiosa cortigiana.
In realtà il nostro principe plumbeo dilettandosi in uno strano sport aveva la possibilità di conoscere altre damigelle anche al di fuori dal palazzo.
Codesta attività sportiva veniva praticata in ricchi club privati, pieni di principi annoiati e strafottenti dame di compagnia altrettanto annoiate e perdipiù snob. Ai principi veniva affidato un bastone e delle piccole sfere circolari, tali piccole sfere dovevano essere colpite dalla punta del bastone e messe a segno in piccole buche scavate qua e là nel terreno del club. Tra un tiro e l’altro i principi stanchi ed affaticati si concedevano lunghe pause sotto pergolati di fiori e frutta, pause che servivano anche per potere scegliere le dame di compagnia annoiate e perdipiù snob, ragione ne vuole che dopo l’ultimo tiro di bastone la dama e il principe si sarebbero traslocati dal club privato all’alcova altrettanto privata del principe di turno, il tutto alle spalle delle cortigiane ufficiali.
La vita a palazzo continuò sotto il dominio del sempre più dittatoriale principe plumbeo che con un editto emanò il divieto a tutti i camici bianchi e ai senza camici di leggere ogni notizia riportante il suo nome e così il suo regno piombò nel silenzio e nel buio.
Ad accendere le tenebre e a rumoreggiare il silenzio ci pensò una ribellione di camici bianchi in territorio oltralpe e oltre anche alla nuova dimora della cortigiana diafana e bionda. I camici bianchi, del regno che dominava il palazzo di terre in futuro sabaude, si rivoltarono contro il re, ne fermarono di fatto il raccolto per giorni e giorni provocando seri danni di immagine ed economici. Oggi chiameremmo tale ribellione sciopero.
La ribellione scaturì dalla notizia, nata nei corridoi più vicini alle stanze del re, che i terreni sarebbero rimasti incolti perché ne avevano trovati di più redditizi altrove.
Quando le voci dei venti della rivolta arrivarono anche nel territorio del principe plumbeo questi non riuscì più a prendere sonno. Si sentiva attaccato da più fronti.
Nei rari momenti in cui Morfeo cercava di tranquillizzarlo vorticavano su di lui le moschettiere, i frati che abitavano le terre vicino a palazzo, i messi comunali con ingiunzioni di sfratto e fiale contaminate.
Fu durante una di queste tormentate notti che pianificò la sua fuga, armato di penna e calamaio scrisse una lunga lettera nella quale raccontò la sua esperienza di principe plumbeo, e scrivendo prese corpo in cuor suo la speranza che qualche altro principato lo accogliesse, sicché avrebbe potuto organizzare nuove tresche con altre cortigiane.
Nulla fu mai come prima e nulla sarà mai più come prima.

Fine quarta puntata

autore: the musketeers all together